Il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria UILPA, Gennarino De Fazio, ha rivelato un tragico evento avvenuto all'interno del carcere di Uta, a Cagliari. Un detenuto di 32 anni si è tolto la vita, impiccandosi nella sua cella, nella notte. Questo drammatico incidente riapre la dolorosa questione dei suicidi in carcere, segnando il primo caso del secondo trimestre dell'anno, dopo che i primi tre mesi si erano conclusi con 28 suicidi tra i detenuti e 3 tra gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria.
De Fazio ha sottolineato: “Si apre subito, dalla Casa Circondariale di Cagliari, la tragica conta dei morti in carcere e di carcere del secondo trimestre dell'anno, dopo che il primo si è chiuso con 28 suicidi fra i detenuti e 3 fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria”. Il detenuto, recluso dal 30 marzo, non è stato salvato nonostante l'immediato intervento della Polizia penitenziaria e dei sanitari.
Parallelamente, emergono preoccupazioni per l'istituto carcerario di Bancali, a Sassari, dove la garante delle persone private della libertà personale della Sardegna, Irene Testa, ha evidenziato il sovraccarico di lavoro per i medici. Questi ultimi hanno annunciato l'intenzione di dimettersi il 15 aprile, a causa della grave carenza di personale medico necessario a garantire assistenza continua ai detenuti. Testa ha dichiarato: “Da tempo ho segnalato la carenza di personale medico che dovrebbe garantire il servizio ai detenuti a ogni ora e compresi i festivi, qualora ci fossero urgenze. Invece, i medici sono esattamente la metà, fatto che non solo provoca grande disagio al personale ma soprattutto mette i detenuti in pericolo”.