Sant’Anna Arresi: Ubriaco minaccia di distruggere il bar, arrestato un 36enne - Episodi ripetuti e autore recidivo

  Un piccolo bar di provincia, le luci soffuse di un locale che sa di quotidianità. E poi, il copione di una tragedia che si ripete, ogni notte, inesorabile. Un uomo, ubriaco, che pretende di continuare a bere. Un gestore stanco, esasperato, che vede il proprio rifugio diventare teatro di minacce e violenza. Non è una storia nuova, quella che si è consumata ieri notte a Sant’Anna Arresi.

  È una storia che sa di disperazione, di solitudine, di vite che si incrociano e si scontrano nel buio di una notte qualsiasi. Lui, 36 anni, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, entra nel bar. Gli occhi vacui, i passi incerti, la pretesa di un altro bicchiere. E poi, l’urlo: «Servimi o ti distruggo il bar!» Il titolare, l’uomo che ha fatto di quel locale il suo piccolo regno, resiste. Resiste perché sa che cedere sarebbe l’inizio della fine. Resiste perché, dietro al bancone, ci sono anni di sacrifici, di sogni, di speranze. Ma la resistenza ha un prezzo, e il prezzo è la paura. Ogni sera, la stessa scena. Ogni sera, la stessa minaccia. Ogni sera, la stessa domanda: «Fino a quando?» Fino a ieri.

  Perché ieri notte, intorno alle due, il titolare ha detto basta. Ha alzato il telefono e ha chiamato i carabinieri. Una chiamata che sa di resa, ma anche di speranza. La speranza che, finalmente, qualcuno metta fine a quell’incubo. I militari della Stazione di Giba arrivano in pochi minuti. Entrano nel bar e trovano l’uomo, il solito uomo, che urla e minaccia. Lo fermano, lo portano via. Lui passa la notte nelle camere di sicurezza della caserma, in attesa di comparire davanti al giudice per il rito direttissimo. L’accusa è grave: atti persecutori. Il bar torna silenzioso, ma è un silenzio che sa di temporaneo. Perché la paura, quella, non si arresta così facilmente. 

  E la domanda resta: «Fino a quando?» Questa è la cronaca di una notte di provincia, di un dramma che si consuma lontano dai riflettori, nei piccoli paesi dove le storie si intrecciano e si ripetono. È la storia di un uomo che chiede aiuto nel modo peggiore possibile, e di un altro che cerca solo di difendere ciò che ha costruito. E intanto, nel silenzio della notte, il bar chiude. Ma il problema resta, in attesa della prossima sera, della prossima minaccia, del prossimo urlo disperato: «Servimi o ti distruggo il bar!»

Cronaca

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