Alla fine ha ceduto, Igor Sollai, il 43enne rinchiuso nel carcere di Uta che ha, nella giornata di ieri,
22 novembre, confessato l’omicidio della moglie Francesca Deidda, che aveva 42 anni. L’uomo ha
soppresso la vita della moglie e nascosto il suo corpo, che è stato ritrovato il 18 luglio in un
borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. Una confessione in
cui ha ammesso e confermato ogni elemento che gli si contestava, arrivata, dopo tante
incongruenze nel suo racconto rese in questi mesi, che avevano portato la giustizia alla
carcerazione preventiva, in un interrogatorio durato quattro ore e svoltosi davanti ai propri legali
ed al pm Cocco.
A quanto sembra, la decisione di rendere piena confessione è giunta dopo una
profonda riflessione e diversi confronti con i legali Carlo Demurtas e Laura Pieralba. A questo
seguiranno ulteriori interrogatori, forse per portare alla luce ogni particolare di questa triste
vicenda di cui ora si conosce la modalità, dal momento che il Sollai ha ammesso di aver ucciso la
coniuge a colpi di martello, ed è nota la parte relativa all’occultamento del cadavere ed alle fasi
successive al delitto. Nei prossimi interrogatori probabilmente verrà fuori il movente.