Dl Sicurezza: pene severe per occupazione abusiva e proteste, carcere per blocco strade

  L’11 settembre 2024 ha segnato una giornata cruciale per la politica italiana: la Camera dei Deputati ha approvato due misure chiave del ddl Sicurezza. Da una parte, si introduce il nuovo reato di occupazione abusiva di immobili, con pene che vanno dai 2 ai 7 anni di carcere. Dall’altra, l’articolo 14 del ddl prevede sanzioni severe per chi blocca strade o ferrovie, con il carcere fino a un mese per singoli e fino a due anni per gruppi organizzati. Questo ddl Sicurezza è stato fortemente voluto dal governo Meloni per contrastare l'occupazione illegittima di case. La norma, secondo il centrodestra, nasce per difendere il diritto alla proprietà e garantire un intervento rapido delle forze dell’ordine. Tuttavia, le opposizioni hanno espresso dure critiche.

  Esponenti del Partito Democratico e del M5S sostengono che questa legge sia solo un'operazione mediatica, visto che reati simili erano già previsti dal codice penale. Le preoccupazioni maggiori riguardano la possibilità che il provvedimento colpisca anche chi, in condizioni di morosità incolpevole, non riesce a pagare l’affitto, finendo vittima di sfratti forzati senza soluzioni alternative. Questo, secondo Marco Lacarra (Pd), non fa altro che punire i più deboli, senza affrontare il vero problema della precarietà abitativa. A ciò si aggiungono le polemiche sull'articolo 14, soprannominato "anti Grandi", che prevede il carcere per chi partecipa a blocchi stradali e ferroviari. La norma è stata aspramente criticata, soprattutto da Stefania Ascari (M5S), che ha ricordato come operai della Whirlpool ed ex Ilva abbiano occupato le strade per rivendicare i loro diritti. Secondo l'opposizione, questa legge criminalizza le proteste sociali in un momento di profonda crisi economica e lavorativa. Il ddl Sicurezza ha acceso un forte dibattito tra chi lo ritiene uno strumento necessario per difendere la legalità e chi lo vede come un pericoloso attacco alle libertà civili e ai diritti sociali.

Politica

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