La concessione a Calabona: Un'opportunità mancata? Diniego e immobilismo ad Alghero

  La recente decisione del SUAP di Alghero di negare l'autorizzazione alla Società Bagni del Corallo per l'installazione di un chiosco bar, reception e servizi igienici nella località di Calabona ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre l'associazione "Punta Giglio Libera" esulta per la vittoria, è essenziale considerare i potenziali benefici economici e sociali che un progetto del genere avrebbe potuto portare. 

  La concessione in questione riguarda un tratto di scogliera che, sebbene affascinante dal punto di vista paesaggistico, risulta al momento inutilizzato e privo di servizi. Il diniego emesso si basa principalmente su pareri negativi non superabili da parte dell’Ufficio Soprintendenza ABAP per le Province di Sassari e Nuoro, che hanno sottolineato l'impatto negativo che tali strutture avrebbero avuto sul paesaggio naturale??. 

  È innegabile che l'installazione di strutture come un chiosco bar e servizi igienici avrebbe portato notevoli vantaggi. In primo luogo, avrebbe creato posti di lavoro stagionali, offrendo opportunità di impiego a giovani e disoccupati locali. Inoltre, avrebbe stimolato l'economia locale, attirando un maggior numero di turisti desiderosi di godere della bellezza di Calabona con il comfort di servizi adeguati. L'inaugurazione recente di A-Mare, un altro progetto di riqualificazione costiera, dimostra come interventi ben pianificati possano coniugare sviluppo e tutela ambientale. 

  A-Mare ha saputo integrare strutture turistiche rispettose dell'ambiente, dimostrando che è possibile trovare un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione del patrimonio naturale. Tale esempio dovrebbe servire da modello per future iniziative nella zona di Calabona?. L'opposizione degli ambientalisti, sebbene fondata su legittime preoccupazioni per la conservazione del paesaggio, spesso appare intransigente. Gli interventi proposti a Calabona erano progettati per essere temporanei e amovibili, con un impatto minimo e reversibile sull'ambiente. 

  Tuttavia, le critiche insistono sul fatto che qualsiasi modifica rappresenti una minaccia per l'ecosistema locale. Questa posizione, pur rispettabile, rischia di condurre a un immobilismo che non giova né all'ambiente né alla comunità??. La decisione di negare la concessione a Calabona rappresenta una vittoria per gli ambientalisti, ma una sconfitta per chi vede nel turismo sostenibile un'opportunità di sviluppo. È fondamentale trovare un equilibrio che consenta di valorizzare le risorse naturali senza snaturarle, ma anche senza rinunciare alle possibilità di crescita economica e sociale che iniziative come quella proposta dalla Società Bagni del Corallo possono offrire. È tempo di superare l'ostilità pregiudiziale verso qualsiasi forma di sviluppo e di lavorare insieme per soluzioni che rispettino l'ambiente e promuovano il benessere della comunità locale. La vicenda di Calabona deve essere un punto di partenza per una riflessione più ampia e costruttiva sul futuro delle nostre coste.

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