L’insopportabile odio del lusso: Cronache di un ferragosto ad Alghero

"Stavo pensando di prenotare le prime due file per amici e parenti." Sì, avete capito bene, quelle prime file che costano quanto il PIL di una piccola nazione insulare. Sta per arrivare Ferragosto, signori, il giorno sacro dell’estate italiana, quando anche i più umili lavoratori sperano di potersi permettere una sdraio su qualche spiaggia affollata. Ma qui, ad A-Mare Beach Club di Alghero, sembra che abbiamo deciso di separare nettamente il grano dal loglio, il plebeo dal patrizio, con una lista prezzi che farebbe impallidire anche i più temerari speculatori di Wall Street. Questo è il tenore dei commenti che sul web criticano le scelte dell'azienda.

  Ma la vera ironia sta in chi si prende la briga di criticare questi privilegi. Quelli che, con il ditino puntato e l’aria di chi ha appena scoperto l’acqua calda, si affrettano a postare foto e commenti al vetriolo sui social per deridere i benestanti. Ah, questi moralisti da tastiera, pronti a stigmatizzare chi può permettersi il lusso, ma che in fondo non farebbero altro che sostituirsi a loro alla prima occasione. 

  Questi critici del lusso, che fingono di essere paladini del popolo, non fanno altro che alimentare l’invidia e il malcontento. Si scagliano contro chi può permettersi un giorno di relax su una sdraio dorata, cercando di far passare per giusto il loro risentimento. Ma sotto sotto, non desiderano forse anche loro un posto al sole, con tanto di Moet Ice Imperial e fragole? 

  E allora si chiedono: dov’è finito il Ferragosto popolare, quello delle angurie e delle gite fuori porta? Sembra scomparso, sepolto sotto strati di lusso ostentato e prezzi da capogiro. Ma non è vero, lo si farà, molti lo faranno, umilmente e giustamente come sempre, ma si punta il dito sull'eccezione. Ma in fondo, non è forse questo il vero spirito del nostro tempo? Un tempo dove anche un giorno di festa deve trasformarsi in una parata del lusso, in una sfilata di vanità. E noi, cinici osservatori, non possiamo che alzare un sopracciglio e sorridere amaramente, però la prossima volta che vedrete un post acido e malizioso su chi passa il Ferragosto in una di queste lussuose postazioni, ricordatevi che spesso dietro la critica si nasconde soltanto l’invidia.

  E che forse, anziché indignarci per il benessere degli altri, dovremmo concentrarci a migliorare la nostra situazione. In fondo, non c’è niente di male a sognare un po’ di lusso, purché non ci dimentichiamo di essere felici con ciò che abbiamo.

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