13 “auto-fotografie” descrittive di illustri firme della Sardegna ottocentesca, accompagnate da immagini e disegni d’epoca: è questo il prossimo viaggio settimanale che dedico alle lettrici ed ai lettori della Gazzetta Sarda; un connubio artistico che si affaccia sulle parole di alcuni dei maggiori personaggi della cultura isolana ottocentesca, corredate da istantanee, disegni, dipinti di una romantica e sempreverde Sardegna. Nel nostro quinto viaggio artistico nell’800 sardo, incontriamo le parole del poligrafo sassarese Enrico Costa, accompagnate da una cartolina di Sassari; quella Sassari che ha cantato e descritto nella sua più grande opera storico-letteraria. “Il mio Dio: Salvatore Farina. La mia innamorata antica: Paolina. La mia innamorata recente: Rosa Gambella. Il mio odio: la letteratura verista. La musica che preferisco: quella degli Organetti. Il mio sogno: dormire sotto un cespo di rose, cullato dagli uccellini che ho cantato nei miei versi. ”. La prossima settimana leggeremo dell’illustre Ottone Bacaredda.