Emergenza Bluetongue in Sardegna: la Regione intervenga subito

  L’emergenza sanitaria legata al virus della Bluetongue, o Lingua Blu, sta colpendo duramente la Sardegna, con effetti devastanti sul settore dell’allevamento ovino. Al 19 settembre 2024, circa il 16% degli allevamenti ovini sardi, pari a 1.979 aziende su 12.500, risulta già colpito, un dato che secondo le previsioni del Centro Studi Agricoli (CSA) è destinato a crescere ulteriormente, con la possibilità che il virus colpisca fino al 30% del patrimonio ovino entro la fine della stagione autunnale. La Bluetongue è una malattia virale trasmessa da insetti ematofagi del genere Culicoides e colpisce principalmente i ruminanti, causando sintomi gravi quali febbre, infiammazione della lingua, ulcere orali e difficoltà respiratorie. Nonostante la gravità dell'epidemia, ad oggi non si registrano interventi diretti o efficaci da parte delle strutture regionali, una mancanza che ha provocato indignazione tra gli allevatori e le associazioni di categoria. 

  La richiesta del Centro Studi Agricoli e la circolare del Ministero della Sanità Il CSA, presieduto da Tore Piana, ha chiesto con forza che la Regione Sardegna dichiari lo stato di emergenza sanitaria. Oltre alla dichiarazione dello stato di emergenza, il CSA chiede l'applicazione immediata di misure straordinarie di lotta contro il virus e il risarcimento degli allevatori colpiti, con indennizzi di almeno 250 euro per ogni capo morto e 200 euro per ogni capo contagiato. I danni economici sono già ingenti, con migliaia di capi morti o gravemente compromessi. Un elemento chiave nella risposta a questa emergenza è rappresentato dalla circolare del Ministero della Salute inviata alla Regione Sardegna il 3 settembre 2024, nella quale si invitava l'amministrazione regionale ad acquistare i vaccini contro i sierotipi 3 e 8 del virus, già disponibili sul mercato. Questa circolare ha scatenato ulteriori polemiche, poiché si è appreso solo recentemente della disponibilità di tali vaccini, e nonostante le indicazioni ministeriali, la Regione non ha ancora proceduto al loro acquisto. Questo ritardo nella risposta ha alimentato accuse di negligenza, con il CSA che ora chiede chiarimenti e assunzione di responsabilità da parte delle autorità regionali per quello che è già stato definito come un “danno epocale” per il patrimonio zootecnico sardo. 

  La diffusione del virus, aggravata dalle temperature autunnali anormalmente calde, minaccia di continuare a propagarsi in maniera incontrollata se non verranno prese misure immediate. Il virus non solo causa gravi perdite economiche per gli allevatori, ma minaccia l'intero settore agro-pastorale dell'isola. Per questo motivo, il CSA richiede che venga avviata immediatamente una campagna di vaccinazione su larga scala e che si proceda con l’attivazione di misure di sostegno economico agli allevatori, oltre all'acquisto dei vaccini come indicato dal Ministero. La Sardegna ha una lunga storia di problematiche legate alla Bluetongue. Già in passato, la malattia aveva causato ingenti danni al settore ovino, ma le risposte tardive e spesso inefficaci delle istituzioni hanno alimentato la sfiducia tra gli allevatori. Questa volta, la posta in gioco è ancora più alta, e la mancanza di azioni tempestive potrebbe portare a una crisi senza precedenti. Il CSA ha fatto notare come in altre regioni europee colpite dalla Bluetongue, l’implementazione di campagne di vaccinazione tempestive e un piano di interventi mirati abbiano permesso di contenere il virus con successo, un esempio che la Sardegna dovrebbe seguire per evitare ulteriori disastri. 

  Alla luce della gravità della situazione, il CSA sottolinea come sia necessario un cambio di passo immediato da parte delle istituzioni regionali per evitare che il virus Bluetongue continui a devastare il settore ovino sardo. Le associazioni di categoria e gli allevatori stanno facendo pressione affinché la Regione Sardegna risponda con prontezza, avviando misure concrete che includano non solo il contenimento della diffusione, ma anche un piano di risarcimenti e un approccio più proattivo nella gestione delle future emergenze sanitarie. In conclusione, la Bluetongue rappresenta oggi una delle maggiori sfide per la Sardegna, una crisi che richiede risposte rapide ed efficaci.

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