Prosegue l’inchiesta sulla morte dei due coniugi, trovati privi di vita lo scorso 5 dicembre nella loro abitazione di Via Ghibli, nel quartiere del Sole a Cagliari. Stando ai risultati delle autopsie, Marina Dessi (79 anni) e Luigi Gulisano (82) potrebbero essere stati avvelenati con nitrito di sodio. Da fine dicembre il principale indiziato resta il figlio Claudio, 44 anni, al momento detenuto in regime di custodia cautelare.
Il ritorno del RIS
Nella giornata di ieri, i militari del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri sono tornati nell’appartamento alla ricerca di ulteriori elementi in grado di chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Si tratta del secondo sopralluogo approfondito: già in precedenza erano stati repertati 68 campioni, ora al vaglio dei tecnici di laboratorio. Questa volta le attenzioni degli inquirenti sembrerebbero focalizzarsi su alcuni mobili e suppellettili presenti nello studio, lo stesso ambiente in cui furono scoperti i corpi senza vita della coppia.
Le ipotesi d’accusa
Secondo quanto emerso dagli esiti autoptici, il decesso dei coniugi sarebbe riconducibile a un avvelenamento da nitrito di sodio, sostanza tossica che – se introdotta in dosi elevate nell’organismo – risulta letale. Le autorità giudiziarie hanno puntato l’attenzione sulle frequentazioni e sui rapporti familiari delle vittime, portando a concentrare i sospetti sul figlio Claudio.
La difesa del sospettato
L’uomo, seguito legalmente dall’avvocato Luigi Sanna, continua a dichiararsi estraneo ai fatti, ribadendo la propria innocenza e, tramite il suo legale, ha espresso la volontà di collaborare con le forze dell’ordine. Nel frattempo, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sui dettagli investigativi, in attesa di ulteriori risultanze scientifiche dai campioni sequestrati.
Prossimi sviluppi
La vicenda ha suscitato forte impressione nel quartiere del Sole e in tutta Cagliari, dove Marina Dessi e Luigi Gulisano erano conosciuti come una coppia tranquilla e riservata. L’esito delle analisi di laboratorio e gli ulteriori rilievi all’interno dell’abitazione potrebbero fornire nuovi spunti su cui basare la ricostruzione degli eventi. Nel frattempo, la Procura di Cagliari e i Carabinieri del RIS restano al lavoro per appurare con certezza cause, modalità e responsabilità di un caso che – a tre mesi dalla scoperta dei cadaveri – continua a scuotere l’opinione pubblica.