9ª tappa Tour: Arriva la fuga e vince Turgis, dietro attacchi di Evenepoel e Pogacar infiammano la corsa polverosa degli sterrati

  199 km con 1883m di dislivello, 359m di altitudine massima con pendenza massima dell’11%, 4 salite, un traguardo volante ed abbuoni di 10, 6 e 4 secondi e 14 settori di sterrato complessivamente. Il primo momento importante della corsa, avviene prima della partenza, quando c’è un minuto di raccoglimento per ricordare André Dregé, il corridore del Team Coop- Repsol tragicamente scomparso ieri durante la tappa del Giro d’Austria. Via alla corsa e raggiungimento del km 0 dopo 8 km di trasferimento. L’insidia oggi saranno i tratti in sterrato. Anche oggi al km 0 cominciano gli attacchi. A -123,2 km c’è una fuga che ha 1:25 di vantaggio sul gruppo Bardet, 1:52 sul gruppo maglia gialla nel quale ci sono anche tre velocisti, e 2:18 sul gruppo Roglic dove c’è anche Van Aert. C’è un’altra insidia oltre gli sterrati oggi, il vento. 12 davanti e 7 all’inseguimento, mentre dietro il gruppo Roglic ricuce la distanza col gruppo maglia gialla a -113,5 km. Ripresi anche gli inseguitori a -109,3 km, mente Gall e Gaudu attardati a 2:24, mentre il gruppo è ancora a 1:36 rispetto ai battistrada e Jacobsen si trova di nuovo in ritardo rispetto alla corsa, attardati a -103,4 km anche Yates e Carapaz a 2:33. A -102 km i battistrada affrontano uno strappo e subito dopo comincia un altro tratto di sterrato. Anche il gruppo arriva sullo sterrato a -101 km e i leader prendono le prime posizioni davanti. 

  Mancano 99,8 km e il gruppo recupera ancora, 1 solo minuto di distanza rispetto ai fuggitivi. Foratura a -99,4 km per Vingegaard che prende la bicicletta di Tratnik della Visma. Quindi Vingegaard è attardato dopo il gruppo maglia gialla, che cerca di riguadagnare velocemente posizioni. Foratura anche Philipsen che prende la bicicletta di Ghys a -95,9 km che attende la propria ammiraglia per poi rientrare. A - 89,5 km Pogacar uscendo dallo sterrato prende la discesa in testa al gruppo. lasciando spazio tra sé e gli altri. Evenepoel ricuce personalmente e se ne vanno insieme! I due approfittano del problema meccanico avuto da Vingegaard. Intanto a -87 km la testa della corsa ha soli 28” di vantaggio ormai dal gruppo che riassorbe i big andati via. Margine risalito a 53” a -84 km quando il gruppo che ormai è ristretto si rialza permettendo a De Lie di rientrare. A -80 km tornati gli uomini Visma a tirare il gruppo, si fa nuovamente selezione in gruppo, i big son tutti vicini in testa al gruppo anche se allungati, si stacca di nuovo De Lie, e i fuggitivi vedono di nuovo il gap scendere a 39” quando mancano ancora 78,4 km al termine della prova. Attacco di Evenepoel a -77,5 km che sembra staccare il resto del gruppo, parte Pogacar a -76,6 km all’inseguimento, e Vingegaard lo segue, entrambi lasciano facilmente dietro il resto del gruppo, a -76 km Pogacar e Vingegaard tornano su Evenepoel e insieme se ne vanno collaborando evidentemente per staccare il resto degli uomini di classifica, i quali si riportano sugli attaccanti a -74,1 km e dunque sono di nuovo in 13 ora gli attaccanti, ma con tre attaccanti di lusso in mezzo a loro!!! Forse per quello i fuggitivi della prima ora cercano di mettere spazio tra loro e questi big, che però si rialzano lasciandoli andare. Torna dunque compatto il gruppo a -70 km mentre la fuga si è sfaldata in più pezzi. A -67 km il gruppo lascia un minuto di margine ai fuggitivi, dei quali in testa son rimasti pochi avendo degli inseguitori a 19”. Attardata invece la maglia a pois a 1:47. A -63,2 km si staccano Gall e Bettiol. Ventaglio della UAE che mette in difficoltà buona parte del gruppo che si spezza ancora. Zingle ripreso dal gruppo mentre gli altri inseguitori a -57,8 km si riuniscono al gruppo di testa che affrontano lo sterrato col gruppo a 1:10. Problema per Evenepoel a -57 km che ora è costretto ad inseguire a pochi metri dalla coda del gruppo, mentre Van Gils viene ripreso a -55,5 km. In testa, Stuyven fa il forcing e prova ad andare via da solo, o perlomeno a fare selezione tra i battistrada. A -49,9 km cade Vlasov forse per una disattenzione, con una ferita al gomito. Rimane dunque attardato ma rientra in fretta anche se viene affiancato dall’auto medica per farsi medicare. Sono tutti insieme i big in gruppo, e i velocisti sono li con loro nella speranza che ci sia una volata. 

  Di nuovo la Visma in testa al gruppo, con subito la maglia gialla coi suoi compagni, il gruppo entra nello sterrato a -46 km. A -42,5 km si muovono Girmay, Matthews, Gaudu, Van Der Poel, Page Rui Costa e Tiller. Praticamente l’ultima opportunità per i velocisti di vincere la tappa sarà riportarsi sugli attaccanti, ora a 1:15 da loro e 1:51 rispetto al gruppo. Non c’è intesa tra gli inseguitori, alcuni dei quali hanno compagni in testa, i quali a -23,8 km affrontano un altro sterrato, Healy accelera al comando, e poi il gruppo, a 1:40 dalla testa, fa una volata di gruppo per prendere lo sterrato in cima al gruppo. Pogacar attacca a -21,9 km, Vingegaard fa fatica a seguirlo, anche Evenepoel sembra non rientrare, Jorgenson va dietro a Pogacar, anziché aspettare Vingegaard come invece fa Laporte. La maglia gialla va da solo, e lascia un buco enorme tra sé e gli altri, Jorgenson e Vingegaard che lo inseguono ed Evenepoel che perde terreno da solo. Evenepoel rientra, ed anche Roglic, sulla maglia gialla. Davanti cominciano a guardarsi, a -13,4 km, gli inseguitori con 35” di ritardo guadagnano. Davanti Stuyven allunga, inseguito da Gee e Lutsenko che poi trovano l’accordo con gli altri, ed entra nei -10 km da solo. A -8,2 km Pogacar attacca di nuovo, ma ha Vingegaard attaccato alla sua ruota, anche Evenepoel subito dietro. Stuyven da solo al comando, Pidcock e un piccolo drappello a 8”, inseguitori a 1 minuto e gruppo a 1:20, gli immediati inseguitori riprendono Stuyven che non ne ha più, Anthony Turgis ringrazia gli sprint di Pidcock e Gee, e va ad aggiudicarsi la 9ª Tappa degli sterrati!

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