ALGHERO – Un episodio allarmante si è verificato nella zona di Valverde, tra strada San Francesco e San Giuliano, dove un branco di cani aggressivi ha attaccato brutalmente il Labrador del consigliere comunale Marco Colledanchise, lasciandolo in condizioni critiche.
L’animale ha riportato ferite profonde al petto e alle zampe anteriori, tagli all’interno delle orecchie, un esteso ematoma toracico che compromette la respirazione e persino un osso esposto. Un quadro drammatico che, secondo il racconto del consigliere su facebook, lascia pochi dubbi sulla dinamica dell’accaduto: si è trattato di un assalto feroce, probabilmente da parte di più cani, che hanno ridotto in fin di vita un esemplare noto per il suo carattere docile e pacifico.
L’episodio, per quanto grave, non è un caso isolato. Negli ultimi tempi, nella stessa zona, due cani e diversi gatti sono stati uccisi in circostanze analoghe. Secondo i residenti, il branco che ha aggredito il Labrador sarebbe solito fuggire da un cancello incustodito, attaccando qualunque animale incontri sulla sua strada.
Oltre alla sofferenza degli animali feriti o uccisi, vi è una crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica. "Cosa accadrà se questi cani dovessero attaccare un bambino che gioca per strada o un passante?" si chiede Colledanchise, sottolineando come la situazione sia ormai diventata intollerabile.
"Un errore può capitare – prosegue il consigliere – ma qui si parla di aggressioni ripetute, di animali morti e di gravi danni economici per le cure veterinarie. È giunta l’ora di prendere seri provvedimenti. Non possiamo vivere in un far west."
Nella zona di Valverde è noto che alcuni cani passeggino liberamente fuori dalle proprietà, ma si tratta di animali pacifici, conosciuti dai residenti e mai protagonisti di episodi violenti. Questa è una situazione ben diversa, avverte Colledanchise: "Si tratta di un branco aggressivo che, quando è libero, provoca danni gravissimi".
L’appello del consigliere comunale è chiaro: servono azioni concrete per evitare che simili episodi si ripetano. Il proprietario dei cani in questione, conclude Colledanchise, "sa perfettamente cosa sta succedendo e avrebbe sicuramente notato il sangue sul muso dei suoi animali. È il momento che si assuma le proprie responsabilità. Il silenzio non è una soluzione."