Crisi agricola in Sardegna: il silenzio che preoccupa il Centro Studi Agricoli

Il comparto agricolo sardo sta vivendo una delle peggiori crisi degli ultimi trent’anni, un dato ormai inconfutabile. Eppure, di fronte a questa emergenza, regna un silenzio assordante. Un immobilismo che lascia attoniti non solo gli osservatori, ma anche gli stessi protagonisti del settore: agricoltori e allevatori.

A denunciare la situazione è il Centro Studi Agricoli (CSA), che si chiede perché nessuno protesti, perché nessuno alzi la voce contro un sistema che sembra lasciarli alla deriva. "Ci chiediamo noi del CSA, cosa sta accadendo? Perché nessuno si muove? Perché questo letargo collettivo?"

Il CSA non risparmia critiche alle quattro principali associazioni agricole che, secondo il comunicato, ricevono tra i due e i tre milioni di euro annui dalla Regione per informare, organizzare incontri e formare nuovi quadri nel settore, grazie alla Legge Regionale 3. Eppure, la voce degli agricoltori sembra soffocata, anestetizzata da un sistema che si alimenta del loro stesso contributo: tessere da 70 a 100 euro annui, pagate senza che venga preteso un reale ritorno in termini di rappresentanza e informazione.

"Ci sembra assurdo," prosegue il CSA, "che gli stessi agricoltori e allevatori, invece di informarsi da chi pagano la tessera, vengano a chiedere spiegazioni a noi, che mettiamo a disposizione gratuitamente le informazioni più utili. Ma poi, spesso, sono proprio coloro che usufruiscono del nostro lavoro a criticarci e a cercare di escluderci dai Tavoli Verdi regionali, dove si prendono le decisioni fondamentali per il comparto."

La denuncia del CSA è chiara: il sistema attuale favorisce la passività e scoraggia ogni forma di mobilitazione. "Se organizziamo una riunione, partecipano in pochi. Se proviamo a far partire una protesta, sembra che nessuno ne senta la necessità. E allora ci chiediamo: ma gli agricoltori navigano nell’oro? Perché, da come si comportano, parrebbe di sì."

Il messaggio del Centro Studi Agricoli è un appello diretto: "Agricoltori e allevatori, svegliatevi. Difendete il vostro lavoro, il futuro dei vostri figli, la vostra dignità imprenditoriale. Il CSA è l’unica voce libera e trasparente che sta cercando di tutelarvi. Non abbiate paura di esprimere il vostro sostegno, anche solo con un commento o un 'mi piace'. Più forti noi, più forti voi."

Il Centro Studi Agricoli conclude con un'esortazione: "Noi ci siamo. E voi?".

Cronaca

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