Alghero, il campo boe nell’AMP Capo Caccia infiamma il dibattito politico. Fratelli d’Italia organizza un incontro pubblico

L’istituzione del campo boe nell’Area Marina Protetta di Capo Caccia – Isola Piana continua a essere al centro di un acceso dibattito che coinvolge politica, operatori economici e istituzioni locali. Il progetto, finanziato con 1,7 milioni di euro del PNRR, ha l’obiettivo dichiarato di ridurre l’impatto ambientale degli ancoraggi e garantire una gestione più sostenibile della nautica da diporto, regolamentando l’ormeggio nelle acque protette. Tuttavia, il nodo della questione riguarda il modo in cui verrà implementato, con diversi schieramenti che ne contestano l’impatto economico e le modalità operative. L’Associazione Nazionale Assormeggi Italia, che rappresenta le imprese della nautica da diporto, charter, noleggio ed escursioni, ha chiesto un incontro urgente con le istituzioni locali per discutere il disciplinare che regolerà il settore per la prossima stagione. “Abbiamo chiesto un incontro alle Istituzioni locali sul tema riguardante l’Area Marina di Porto Conte”, ha dichiarato Raffaele Pensè, consigliere e rappresentante dell’associazione per la Sardegna. “Vogliamo un confronto costruttivo per garantire un equilibrio tra la tutela ambientale e il diritto al lavoro degli operatori nautici. Il posizionamento delle boe nell’area Pre Parco e le nuove regole del Disciplinare AMP 2025 incideranno in modo diretto su chi opera in questo settore, e non possiamo accettare decisioni prese senza un’adeguata concertazione”. L’Associazione ha formalizzato la richiesta di incontro al Presidente e al Direttore del Parco di Porto Conte, al Sindaco e al Vice Sindaco di Alghero, evidenziando la necessità di chiarire le modalità di accesso e di utilizzo delle boe.

Sul tema è intervenuto con durezza anche Michele Pais, consigliere comunale della Lega, che attacca frontalmente la Regione e il Parco di Porto Conte: “Siamo di fronte a un vero e proprio colpo di grazia per tutto il settore della nautica e per lo sviluppo del nostro porto, peraltro agonizzante. Ci era stato garantito che l’iter fosse bloccato, invece l’autorizzazione è alla firma dei competenti uffici regionali. Era l’ennesima bugia”. Pais critica duramente il limite di 150 imbarcazioni, ritenendolo insostenibile: “Non si capisce quale utilità possa avere questo progetto, anche dal punto di vista ambientale. Non risulta alcuno studio scientifico che giustifichi questo assurdo contingentamento. Dove andranno le circa 3000 imbarcazioni presenti nei porti algheresi? Quante dovranno essere vendute o abbandonate?”. L’esponente della Lega annuncia battaglia: “Chiedo un intervento immediato del Sindaco e dell’amministrazione del Parco per bloccare questa follia. Porterò la questione in Consiglio comunale e darò battaglia fino all’ultimo”.

Anche Fratelli d’Italia Alghero interviene sulla questione, ponendo una serie di interrogativi che, secondo il partito, ancora non hanno ricevuto risposta dalle istituzioni. “Chi potrà utilizzare le boe e a quali condizioni? Sono state valutate alternative per conciliare tutela ambientale e necessità economiche? Dove sono gli studi scientifici che dimostrano l’impatto degli ancoraggi sulla Posidonia?” si legge nel comunicato diffuso dal direttivo cittadino. Il partito contesta anche l’estensione del Campo Boe oltre i confini del Parco, in aree come Cala dell’Olandese e Il Rosso, spazi storicamente utilizzati dai diportisti algheresi. “Perché questa scelta? Quali sono le motivazioni?”. Ma il vero nodo, per FdI, è l’assenza di dialogo: “Il Parco non sta rispondendo alle richieste di incontro. Anche Assormeggi ha chiesto un confronto senza ricevere riscontri. Questo silenzio è inaccettabile. Il futuro della nautica algherese non può essere deciso a porte chiuse”. Per questo motivo Fratelli d’Italia ha organizzato un incontro pubblico per sabato 22 marzo alle ore 10:00 presso la sala conferenze del Polisoccorso di Alghero, dal titolo “Oltre la superficie”, aperto agli operatori economici, alla politica e ai cittadini.

Anche Città Viva, attraverso il responsabile cittadino Franco Masu, si unisce alle richieste di trasparenza e dialogo. “Le sollecitazioni provenienti dal mondo della nautica algherese non possono essere ignorate. Il posizionamento di oltre 150 boe compromette le attività dei noleggiatori, dei diportisti, dei pescatori e dei cantieri. Serve un confronto urgente tra tutte le categorie, i partiti e le associazioni”. Il movimento invita il Sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, a farsi promotore di un incontro con tutte le parti coinvolte, sottolineando che la gestione delle acque è di competenza del Demanio Regionale, il quale avrà l’ultima parola sulla concessione richiesta dal Parco di Porto Conte.

Mentre la tensione sul progetto del Campo Boe cresce, l’incontro pubblico organizzato da Fratelli d’Italia potrebbe diventare il primo vero banco di prova per un confronto tra istituzioni, politica e operatori economici. “Sarebbe inaccettabile ogni posizione preconcetta e di parte. La politica deve affrontare le preoccupazioni dei cittadini” sottolineano gli organizzatori. “Quali saranno i costi e le regole per chi utilizzerà le boe? È stata valutata un’alternativa che concili tutela ambientale ed esigenze degli operatori?”. L’appuntamento del 22 marzo sarà l’occasione per ottenere risposte? O il progetto del campo boe proseguirà il suo iter senza margini di trattativa? Il dibattito è aperto.

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