La discussione in corso sul nuovo regolamento sui suoli pubblici ad Alghero solleva interrogativi sulla posizione dell’assessore Enrico Daga. Oltre al suo ruolo istituzionale, Daga è noto per essere proprietario di attività commerciale al centro storico. La questione è se la sua partecipazione alla predisposizione del regolamento possa configurare un conflitto di interessi ai sensi dell’articolo 78 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL).
L’articolo 78 stabilisce che gli amministratori locali devono agire con imparzialità e buona amministrazione. Il comma 2 impone l’obbligo di astensione dalle discussioni e dalle votazioni su delibere che possano riguardare direttamente o indirettamente interessi propri o di parenti fino al quarto grado. Tuttavia, vi è un’eccezione: l’astensione non è obbligatoria per provvedimenti di carattere generale, come i piani urbanistici, salvo che vi sia una correlazione immediata e diretta tra la deliberazione e un interesse specifico dell’amministratore.
Il comma 3 stabilisce invece un divieto più stringente per gli assessori competenti in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici, che non possono esercitare attività professionali in questi settori all’interno del territorio amministrato. Daga, però, non detiene queste deleghe, essendo assessore alla Programmazione Strategica, Bilancio, Patrimonio e Organizzazione delle Risorse Umane.
Gli assessori comunali non partecipano alle votazioni in Consiglio Comunale, che è l’organo deputato all’approvazione dei regolamenti. Tuttavia, la Giunta – di cui Daga fa parte – ha il compito di predisporre i regolamenti e di sottoporli al Consiglio. Il ruolo dell’assessore al demanio è cruciale, poiché si occupa della gestione delle concessioni di suolo pubblico e delle strategie di valorizzazione del patrimonio comunale.
Attualmente, il regolamento sui suoli pubblici è in proroga e la sua scadenza è fissata per il 31 marzo 2025. Il nuovo testo, che dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale, definirà le regole per l’occupazione del suolo pubblico nei prossimi anni, incidendo direttamente sulle attività economiche del centro storico, comprese attività commerciali di Daga. Se il regolamento introducesse norme più favorevoli o penalizzanti per la sua attività, ciò potrebbe configurare una correlazione diretta tra il contenuto della delibera e i suoi interessi economici.
Il punto centrale è quindi la sua partecipazione alla stesura del regolamento: pur non essendo tenuto a votare, il suo contributo alla definizione delle norme potrebbe comunque sollevare interrogativi sulla sua imparzialità. L'assessore ha parlato in consiglio di un regolamento senza paternità ma di concerto con gli organi di competenza. La questione, in consiglio, è diventato un tema di scontro politico sollevato da Alessandro Cocco di Fratelli d'Italia e Michele Pais (Lega). Il principio della trasparenza amministrativa richiede che un assessore con interessi diretti in un settore regolamentato adotti tutte le precauzioni necessarie per evitare conflitti di interesse, anche nella fase di predisposizione delle norme. In altri comuni italiani, situazioni simili hanno portato a verifiche da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione o della magistratura amministrativa. In questo caso, sarà necessario valutare il testo definitivo del regolamento e il grado di coinvolgimento di Daga nella sua definizione.
La questione resta aperta: il regolamento sui suoli pubblici rappresenta un atto di carattere generale o incide in modo specifico sugli interessi di Enrico Daga? Anche se non partecipa alla votazione, la sua influenza nella stesura delle norme è compatibile con il principio di imparzialità sancito dal TUEL? Sarà compito della politica locale e, se necessario, degli organi di vigilanza stabilire se vi siano gli estremi per un conflitto di interessi. Intanto, il dibattito è destinato a proseguire stasera nel dibattito consiliare e anche nei prossimi giorni.