Alghero, Anna Arca Sedda propone un codice etico contro il fascismo: Necessità o ridondanza?

  Queste di seguito sono le dichiarazioni di Anna Arca Sedda capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra del consiglio comunale di Alghero: "Questa mattina, in qualità di capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, ho depositato un punto all'ordine del giorno per il consiglio comunale in cui chiedo al sindaco Raimondo Cacciotto e alla giunta di approvare una delibera che impegni, chiunque faccia richiesta per lo svolgimento di iniziative di interesse pubblico, alla sottoscrizione di un codice etico improntato ai valori dell'antifascismo, dell'antisessismo, dell'antiabilismo e dell'antirazzismo. Per quanto le recenti elezioni regionali e comunali abbiano dato a noi sardi e algheresi la sensazione che il vento stia cambiando, tanto resta ancora da fare: viviamo in un paese governato dalle destre e il governo Meloni applica abitualmente la censura e brandisce l'arma delle querele nei confronti di chi difende e diffonde i valori dell'antifascismo e della Carta Costituzionale. È notizia di pochi giorni fa: un giornalista della stampa nazionale è stato brutalmente aggredito a Torino da una squadraccia di fascisti. Questo non deve farci abbassare mai la guardia, specie per chi come me siede in consiglio comunale. Gira da qualche giorno in rete un video della precedente riunione consiliare in cui un consigliere di opposizione viene ripreso in quella che sembra una simulazione goliardica di un saluto romano: riteniamo che anche in questa forma risulti indegno e irrispettoso dell'assemblea consiliare. Noi il fascismo lo respingiamo con forza e Alghero merita un'azione amministrativa coerente con i valori costituzionali e con i principi dell'antifascismo."

  Per quanto ammirevole sia l'intento della capogruppo Anna Arca Sedda, dobbiamo chiederci se il nostro paese non sia già uno stato antifascista. La nostra Costituzione, nata dalla Resistenza, sancisce con forza il ripudio del fascismo e dei suoi crimini. In particolare, la XII Disposizione Transitoria e Finale della Costituzione vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. A supporto di tale principio costituzionale, la Legge Scelba (Legge n. 645 del 1952) specifica che chiunque promuova, organizzi o partecipi a movimenti che mirano alla ricostituzione del partito fascista, o che svolgano propaganda razzista e violenta, è soggetto a sanzioni penali severe. Inoltre, la Legge Mancino (Legge n. 205 del 1993) si rivolge contro ogni forma di discriminazione razziale, etnica, religiosa e nazionale, punendo non solo la propaganda di idee basate sulla superiorità razziale ma anche l’incitamento alla violenza e alla discriminazione. Per quanto riguarda il sessismo e l'abilismo, l'ordinamento giuridico italiano affronta queste tematiche principalmente attraverso il Codice Penale e diverse leggi specifiche contro la discriminazione sul posto di lavoro e nella società. L'abilismo, ad esempio, è riconosciuto come una forma di discriminazione contro le persone con disabilità, sebbene il dibattito e la sensibilizzazione su questo tema siano relativamente recenti rispetto ad altre forme di discriminazione. 

  Dunque, quale valore aggiunto porta la sottoscrizione di un codice etico che ribadisce principi già ampiamente riconosciuti dalla legge? Se i comportamenti fascisti, sessisti, abilisti e razzisti sono già puniti, non rischiamo di creare un doppione normativo? Il pericolo è di trasformare un nobile intento in un gesto simbolico, privo di reale efficacia, soprattutto in un contesto dove le leggi esistenti dovrebbero essere sufficienti a garantire il rispetto dei valori costituzionali. Forse, invece di aggiungere nuovi codici, dovremmo concentrarci sull'effettiva applicazione delle leggi esistenti e sulla sensibilizzazione culturale, per rafforzare realmente la nostra democrazia. Il dibattito resta aperto, ma è cruciale affrontarlo con la consapevolezza che le azioni simboliche, per quanto importanti, non devono mai sostituire l'azione concreta e l'applicazione rigorosa delle leggi.

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