Il parco comunale di Monte Urpinu è stato chiuso con ordinanza sindacale n. 76 del 4 novembre 2022 a decorrere dal 5 novembre fino a data da destinarsi “per motivi igienico-sanitari, su provvedimento sanitario ordinatorio della competente ASL.
In queste ore il personale del Servizio Sanità Animale della competente ASL sta ponendo in essere misure atte ad evitare o limitare la diffusione della “Influenza Aviare” e per lo smaltimento di eventuali animali morti presso il Parco di Monte Urpinu, in seguito a rapporto di prova emesso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, con il quale viene confermata la presenza di casi di “Influenza Aviare” (IA) tipo A sottotipo H5”.
Così avverte il sito web istituzionale del Comune di Cagliari.
E’ stata costituita una task force, grazie alla consueta efficacia dell’Assessore regionale della sanità Mario Nieddu.
Saranno uccisi circa 200 altri animali.
Una mattanza, sebbene “il contatto diretto con gli esemplari, per quanto improbabile, o con le feci, altamente contagiose, possono infettare l'uomo anche se con sintomi lievi tipici di un raffreddore”, come afferma Mario Ignazio Lai, direttore del Servizio di Sanità animale della ASL cagliaritana.
Detto così sembra che duecento altri animali vengono uccisi per scongiurare il rischio di un raffreddore.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) in questi giorni provvede a inoltrare alle amministrazioni pubbliche competenti una specifica istanza di accesso civico e informazioni ambientali per comprendere gli effettivi ambiti di un focolaio di influenza aviaria abbastanza singolare.
Basti pensare alla banale domanda: come è arrivata lì nel parco comunale di Monte Urpinu, vista l’assenza di rilevanti rischi in Sardegna indicata dal piano nazionale di sorveglianza?