Ad Alghero, il singolare caso giudiziario che coinvolge una coppia di coniugi, accusata di furto aggravato, assume contorni sempre più intricati. Marito e moglie, di 67 e 65 anni, sono finiti sotto processo per una serie di presunti furti commessi all’interno del supermercato Conad, dove avrebbero prelevato numerosi articoli dagli scaffali, tra cui prodotti di igiene, surgelati, carne e verdura. Ma è la loro difesa a sorprendere e a lasciare spazio a ulteriori interrogativi.
Durante l’ultima udienza, i due imputati hanno dichiarato che i furti non sarebbero altro che un’attività “su commissione”, autorizzata dallo stesso titolare del supermercato. Secondo la loro versione, sarebbero stati incaricati di testare il sistema antitaccheggio e il funzionamento delle telecamere di sorveglianza, nonché di valutare la prontezza del personale nel rilevare eventuali irregolarità.
A supporto di questa tesi, il loro legale ha presentato un contratto che, a detta della coppia, sarebbe stato sottoscritto dal rappresentante legale del Conad.
Tuttavia, il titolare ha immediatamente respinto tali affermazioni, definendole “prive di fondamento”. Non solo ha disconosciuto la propria firma sul presunto contratto, ma ha anche smentito categoricamente la sua stesura, nonostante il documento riporti il timbro aziendale. La controparte, attraverso il suo avvocato, ha sottolineato che i furti erano stati scoperti proprio grazie alle immagini delle telecamere, le quali mostravano i due imputati intenti a sottrarre merce dagli scaffali. Secondo l’accusa, i beni sottratti non sarebbero mai stati restituiti, contrariamente a quanto sostenuto dalla difesa.
Il caso ha suscitato grande curiosità nella comunità locale, dividendo l’opinione pubblica tra chi ritiene plausibile la versione della coppia e chi, invece, la considera un tentativo di giustificare l’ingiustificabile. La prossima udienza sarà cruciale per far luce sulla vicenda, con il giudice chiamato a valutare l’autenticità del contratto e a stabilire eventuali responsabilità.
Resta da capire se questa intricata vicenda rappresenti una strategia difensiva disperata o un malinteso che, in un modo o nell’altro, finirà per scrivere un capitolo giuridico inedito nella cronaca cittadina.