«Dopo sei mesi di gestione, la Fondazione Alghero è ancora senza una direzione chiara. A mancare non è solo la “relazione di missione” prevista dallo statuto, ma anche una vera idea di cosa debba essere la Fondazione nel prossimo triennio. La situazione è preoccupante, e il sindaco non può più tacere». Parole nette quelle del segretario cittadino di Forza Italia, Andrea Delogu, che torna ad accendere i riflettori sulla partecipata culturale finita nel mirino anche di Fratelli d’Italia per la vicenda del documento strategico redatto da soggetti esterni all’amministrazione.
«Non è mai stata nostra abitudine gridare “al lupo al lupo”, né inseguire polemiche fini a sé stesse», sottolinea Delogu, già presidente della Fondazione e protagonista, durante il suo mandato, di una fase di espansione culturale e turistica riconosciuta anche dagli avversari. «Abbiamo preferito ragionare sui fatti e proporre soluzioni concrete per la città. Ma oggi è doveroso segnalare che l’attuale gestione della Fondazione naviga senza bussola».
L’ex presidente, poi silurato dall’amministrazione Conoci, osserva con amarezza l’attuale deriva. «Due cambi di management in pochi mesi hanno inevitabilmente bloccato il processo di crescita virtuosa degli ultimi anni. Abbiamo atteso con rispetto istituzionale che venisse presentata la relazione programmatica prevista dallo statuto. E invece niente. Solo bozze raffazzonate, piene di errori giuridici – come l’assurda proposta di “privatizzazione dell’ente” – e prive di una visione concreta».
La critica di Delogu è tanto politica quanto tecnica: «Non possiamo perdere altro tempo. La promozione culturale e turistica evolve in fretta. Se non ci muoviamo adesso, rischiamo di vanificare gli sforzi fatti in passato. Alghero non è più la capitale del Capodanno, e senza interventi forti, perderemo anche la leadership sugli eventi culturali».
Il segretario azzurro non risparmia stoccate nemmeno sulla recente idea di affidare a bando il ruolo di “organizzatore di eventi”, figura che giudica superflua: «Si tratta di un’iniziativa dai contorni quantomeno discutibili, mentre nella Fondazione mancano profili strategici ben più urgenti. Ancora una volta si preferisce l’improvvisazione alla pianificazione».
Infine, l’appello al sindaco Raimondo Cacciotto: «Serve un intervento deciso. Si imponga l’approvazione della relazione di missione, si chiariscano i ruoli nel CdA, si argini l’invadenza dell’assessore al demanio, e si proceda con l’assegnazione formale della sub concessione della Grotta di Nettuno. In gioco c’è la stabilità giuridico-amministrativa della Fondazione, e con essa il futuro culturale della nostra città».