Pojana e i suoi fratelli il 18 Aprile al Teatro Massimo di Cagliari ore 20.30

  Il Pojana e i suoi fratelli arrivano in Sardegna. In realtà, non è la prima volta, ma questo è il loro primo tour nell’isola. Tutto pronto, quindi, per lo spettacolo di Andrea Pennacchi, creatore del personaggio divenuto popolare in tv a Propaganda Live, che sarà oggi 18 aprile al Teatro Massimo di Cagliari per la rassegna Pezzi Unici, mentre venerdì sarà al Teatro Civico di Alghero e sabato all’Ama di Arzachena, il tutto sotto le insegne del Cedac. Pennacchi, sarà, accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo e Gianluca Segato. Il personaggio di Pojana, noto ai telespettatori di "Propaganda Live", è nato dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Di colpo. 

  Da provinciali buoni, gran lavoratori che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri (cliché di molti film in bianco e nero) ad avidi padroncini, così, di colpo, con l'ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che si risolve in racconto che passa in rassegna maschere, più o meno goldoniane, specchio di una società intera. Ed eccolo qui, Franco Ford detto il Pojana, a raccontare storie con un po' di verità e un po' di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio. I fratelli maggiori di Pojana: Edo “il security”, Tonon “il derattizzatore”, Alvise “il nero” e altri, videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. Mentre Franco Ford detto “Pojana” era già nato. Era il ricco padroncino di un adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutte le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri, il nero. In seguito, la banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi.

  Il personaggio nasce dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Di colpo. Da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona, che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri (cliché di molti film in bianco e nero), a avidi padroncini, così, di colpo, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi. Un enigma, che si risolve in racconto: passando da maschere più o meno goldoniane a specchio di una società intera. Una promozione praticamente. Ed eccolo qui, Franco Ford detto il Pojana, con tutti i suoi fratelli a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.

Spettacolo

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