La bufala delle emergenze. Della Sardegna. Il caro aerei, il caro traghetti, la siccità, gli incendi, la viabilità, i punti sanità che chiudono. E tante altre situazioni di sofferenza strutturale. Non sono fatti straordinari. Conseguenti a eventi imprevisti. Sono fatti e situazioni endemici che si ripresentano secondo un calendario ciclico ripetitivo. Sono il risultato di una programmazione politica che guarda soltanto sino alla punta del naso. Sono eventi strutturali antichi.
Che vengono trattati sempre e soltanto con provvedimenti tampone. Che servono a far fronte, temporaneamente e malamente, alle varie questioni. Senza andare alla radice e porre soluzioni. È il segno di una politica miope che mostra addirittura cecità sui temi infrastrutturali. La nuova Giunta regionale può e deve dare segnali diversi. Se veramente intende connotarsi come una svolta amministrativa epocale. Queste emergenze antiche e croniche vanno cancellate. Ai sardi vanno restituiti il diritto alla mobilità, il diritto alla salute, il diritto a condizioni di vita degne di un paese civile. Basta poltronifici. Basta ingiustizie sociali. Spopolamento e emigrazione ne sono la drammatica conseguenza. Senza un "piano Sardegna globale" il progresso dell'Isola sarà sempre un miraggio.