L’epidemia di Lingua Blu continua a diffondersi in Sardegna, mettendo in ginocchio numerosi allevamenti e sollevando allarme tra i produttori agricoli. In risposta alla recrudescenza del virus, Confagricoltura Sardegna, attraverso il suo presidente Paolo Mele, ha richiesto con urgenza un incontro con gli assessori alla Sanità e all’Agricoltura, rispettivamente Armando Bartolazzi e Gian Franco Satta. La richiesta, formalizzata in una lettera, è volta a fare il punto della situazione e valutare strategie per arginare l’epidemia, che sta causando seri danni alla zootecnia sarda.
“La situazione è preoccupante”, scrive Mele, che sollecita una risposta immediata per avere un quadro chiaro dell’estensione del contagio. La domanda principale riguarda quanti allevamenti e capi siano stati colpiti finora e quali sierotipi del virus siano stati isolati. Mele pone anche l’attenzione sui rischi e le misure da adottare per la movimentazione degli animali, una pratica che potrebbe favorire ulteriormente la diffusione del virus se non gestita con attenzione.
Uno dei nodi centrali sollevati da Confagricoltura è lo stato della profilassi vaccinale. La regione è attualmente impegnata nella vaccinazione contro i sierotipi 4 e 8 della Lingua Blu, ma il sierotipo 3 rappresenta una grave minaccia, poiché non esistono vaccini disponibili per contrastarlo. Questa mancanza potrebbe aggravare ulteriormente la diffusione dell’epidemia, e Confagricoltura chiede quali strategie si intendano adottare per evitare il peggio.
Dal punto di vista dei danni economici, la situazione non è meno grave. Oltre ai casi estremi di morte tra i capi contagiati, Mele sottolinea come i danni indiretti siano particolarmente rilevanti in questa ondata epidemica. Le segnalazioni degli allevatori evidenziano un preoccupante aumento degli aborti nelle pecore, in un momento critico per la stagione dei parti. Se questa tendenza venisse confermata da studi scientifici approfonditi, le aziende ovicaprine si troverebbero a subire un danno doppio: la perdita degli agnelli e la conseguente riduzione della produzione di latte, compromettendo l'intera stagione 2023-24.
In considerazione di queste preoccupanti prospettive, Paolo Mele ha chiesto all’assessore Satta se sono in corso valutazioni per l’adeguamento degli aiuti economici a sostegno delle aziende colpite. La gestione di un’emergenza di questa portata richiede, secondo Confagricoltura, un intervento tempestivo e ben strutturato, sia per contenere la diffusione del virus sia per mitigare l’impatto sui produttori che già devono fare i conti con le difficoltà legate a un settore in crisi.
In un’isola fortemente legata alla sua tradizione zootecnica, l’epidemia di Lingua Blu rappresenta una minaccia non solo per gli allevamenti, ma per l’economia e l’intero tessuto sociale. La richiesta di Confagricoltura di un tavolo di confronto urgente con le istituzioni mira a ottenere risposte concrete e a individuare soluzioni che possano dare respiro agli allevatori sardi, evitando che l’emergenza si trasformi in un disastro irreversibile.