La Sardegna continua a fare i conti con una grave carenza di personale nelle carceri. Lo denuncia il Segretario Nazionale del sindacato Con.Si.Pe, Roberto Melis, che ha espresso delusione per l'annuncio dell'invio di appena 40 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria: 32 uomini e 8 donne.
“La Sardegna è ancora dimenticata dall’amministrazione centrale. Nonostante i bandi di arruolamento, nulla sembra muoversi per risanare questa criticità che si avvicina al 40% di carenza di organico”, ha dichiarato Melis. Secondo i calcoli del sindacato, nei prossimi due anni si prevede un significativo aumento dei pensionamenti, dovuti all’età media avanzata degli agenti, aggravando ulteriormente la situazione.
Il Segretario ha evidenziato come le condizioni lavorative negli istituti penitenziari sardi siano ormai al limite.
“I poliziotti stanno sopportando da anni comportamenti violenti da parte di molti detenuti facinorosi, che creano disordini, aggressioni e devastazioni. Questa situazione destabilizza e demotiva il personale”, ha aggiunto.
Melis ha lanciato un appello al Provveditorato Regionale affinché si attivi presso l’amministrazione centrale per affrontare le criticità. Ha inoltre richiesto che le 40 nuove unità annunciate siano ripartite in modo equo tra gli istituti della regione, secondo quanto già comunicato nella nota dipartimentale del 13 gennaio 2025.
Infine, il Segretario ha chiesto al Governo di mantenere fede alle promesse fatte in passato, sottolineando la necessità di un piano straordinario per colmare le carenze di personale e garantire la sicurezza nei penitenziari sardi.