ASL di Cagliari, proclamato lo stato di agitazione: sindacati sul piede di guerra

La situazione all’interno della ASL di Cagliari si fa sempre più tesa. La sigla sindacale ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione del personale, chiedendo l’attivazione delle procedure previste dalla legge n. 146/90.

Alla base della protesta, la mancata applicazione di alcuni istituti contrattuali previsti dal CCNL, nonostante le ripetute sollecitazioni degli ultimi due anni. “Le ragioni che, in mancanza di accordo, porteranno alla dichiarazione dello sciopero risiedono nella disapplicazione di alcuni istituti contrattuali al personale previsti dal CCNL, sollecitati dalla O.S. diverse volte in questi ultimi due anni, ma senza alcun esito, e nella mancata previsione e revisione di altri istituti,” afferma il sindacato.

Tra le criticità segnalate, emergono il mancato riconoscimento dell’indennità di assistenza domiciliare per i Centri di Salute Mentale (art. 107 c.2 CCNL) e quella per i servizi dipendenze presso l’Unità Operativa Complessa di Alcologia e Dipendenze da Gioco d’Azzardo. Inoltre, il personale sanitario lamenta il mancato rispetto dei tempi di vestizione (art. 43 c.11 CCNL) e il mancato pagamento delle eccedenze orarie per il 2023 e il 2024, come previsto dal CCNL e dalle indicazioni ARAN CSAN128 del 9 gennaio 2024.

Oltre alle rivendicazioni economiche e normative, il sindacato denuncia l’assenza di volontà dell’azienda nel rivedere regolamenti fondamentali per il benessere del personale. Tra i nodi ancora irrisolti figurano:

  • Buoni pasto: attualmente escluso circa il 40% del personale e con un’erogazione limitata a un massimo di 10 mensili, anziché su base turnistica come dovrebbe essere.
  • Regolamento performance: ritenuto inadeguato a una reale valutazione del dipendente, privo di strumenti di contestazione.
  • Aggiornamento delle buste paga: persistono gravi ritardi nella trasmissione delle mensilità e nell’aggiornamento dei cartellini presenza.
  • Prestazioni aggiuntive: importi considerati inadeguati rispetto al carico di lavoro del personale sanitario.
  • Parcheggi del P.O. SS. Trinità: una criticità che continua a penalizzare i lavoratori senza soluzioni concrete.

Alla luce di queste problematiche, il sindacato chiede un confronto immediato con l’azienda sanitaria per trovare soluzioni concrete e, in assenza di risposte, non esclude il ricorso allo sciopero.

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