La proposta della Regione Sardegna di eliminare l'addizionale comunale sui diritti d’imbarco nei mesi invernali continua a raccogliere consensi. Dopo le dichiarazioni dell’assessora ai Trasporti Barbara Manca e le posizioni emerse nel dibattito politico regionale, interviene anche il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, del gruppo Uniti per Todde, esprimendo pieno sostegno all’iniziativa e sottolineandone i benefici economici e turistici.
«Di comunale, quella tassa ha solo il nome: il 90% finisce nelle mani dell’INPS e quindi relativa a questioni di un Governo che, come è noto, non se ne vuole occupare», afferma Di Nolfo, puntando il dito contro l’esecutivo nazionale.
L'addizionale comunale sui diritti d’imbarco, introdotta con la Legge Finanziaria del 2004 (art. 2, comma 11, L. 350/2003), è una tassa che incide per 6,50 euro su ogni passeggero in partenza dagli aeroporti italiani. Tuttavia, la denominazione di "comunale" è fuorviante: questa imposta non porta alcun beneficio diretto agli aeroporti o ai comuni in cui essi si trovano.
Di questi 6,50 euro:
- 5 euro finiscono nel Fondo speciale per il trasporto aereo, gestito dall'INPS, e vengono destinati a:
- Ammortizzatori sociali per i lavoratori delle compagnie aeree.
- Prepensionamenti e misure di sostegno per gli ex dipendenti del settore.
- 1,50 euro confluiscono nel Fondo di solidarietà per il trasporto aereo, usato per interventi straordinari nel comparto.
- Ai Comuni aeroportuali resta una quota minima o nulla, motivo per cui molte amministrazioni e regioni hanno spesso criticato questa tassa.
L'effetto pratico di questa imposta è quello di aumentare il costo dei biglietti senza che i territori in cui vengono riscossi i fondi ne traggano reali benefici. La Sardegna, con la sua forte dipendenza dal trasporto aereo, è una delle regioni più penalizzate, specialmente nei mesi invernali, quando la riduzione del traffico porta al taglio delle rotte da parte delle compagnie.
L’abolizione dell’addizionale nei mesi da novembre a marzo è vista come uno strumento per attrarre più voli, garantire un’offerta turistica meno concentrata nei mesi estivi e contrastare l’iperturismo, un fenomeno che ha già generato criticità in diverse zone dell’isola. «Se l'abolizione di questa tassa per i mesi invernali può tradursi in un aumento dei voli e quindi in un miglioramento della connettività e del benessere per la Sardegna, in una destagionalizzazione del turismo e in un’arma contro l'iperturismo, non solo sono d’accordo, ma, come ho sempre fatto, sono pronto a sostenerla e impegnarmi per ottenerla», ribadisce Di Nolfo.
L'iniziativa della Regione, che sta trattando con Ryanair e altre compagnie aeree per verificare gli effetti dell'eventuale eliminazione dell’addizionale, punta a seguire l’esempio di altre regioni italiane come Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Calabria, dove provvedimenti analoghi hanno portato a un aumento delle rotte e dei passeggeri.
Negli ultimi anni, infatti, diverse regioni italiane hanno deciso di sterilizzare o eliminare l’addizionale per incentivare il traffico aereo e attrarre compagnie low cost. In Friuli Venezia Giulia, la misura ha portato all'apertura di una base operativa Ryanair e all’aumento delle rotte. In Calabria, dopo l’eliminazione della tassa, si è registrato un incremento del traffico aereo del 50%, con più voli e più passeggeri.
Ora, con l’apertura della Giunta Todde alla sospensione dell’addizionale nei mesi invernali, la Sardegna potrebbe seguire la stessa strada. L’ipotesi è che, riducendo i costi per le compagnie, si possa incentivare un maggiore numero di voli e una destagionalizzazione dei flussi turistici, evitando che l’Isola si trovi isolata nei mesi di bassa stagione. Il dibattito resta aperto, con la Regione che valuta attentamente l'impatto economico della misura e le possibili contropartite richieste dalle compagnie aeree. Ma se il modello adottato in altre regioni italiane dovesse confermarsi efficace, la cancellazione dell’addizionale potrebbe rappresentare una svolta per il sistema aeroportuale sardo, garantendo più voli, tariffe più basse e nuove opportunità economiche per l’Isola.