Alghero, Villa Maria Pia: la sede del Consiglio Comunale resta chiusa alle associazioni, polemica politica sulle autorizzazioni

La vicenda dell’utilizzo di Villa Maria Pia da parte dell’Associazione Maestrale si chiude con una retromarcia dell’amministrazione e una serie di strascichi politici che hanno alimentato il dibattito cittadino. Quella che era stata annunciata come la sede dell’incontro pubblico sulla nascita della Città Metropolitana di Sassari è stata revocata all’ultimo momento, con la conseguente decisione di spostare l’evento al Teatro Civico di Alghero.

L’opposizione ha rivendicato la sua pressione sulla vicenda. Alessandro Cocco, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha parlato di una vittoria politica del suo gruppo: “Dopo che Fratelli d’Italia ha segnalato il fatto a mezzo stampa e ha provveduto a depositare un’interrogazione con carattere d’urgenza, il Presidente del Consiglio comunale Pirisi ha annunciato la ‘revoca’ della location di Villa Maria Pia per l’evento dell’Associazione Maestrale”.

Per Cocco, la decisione riconosceva un dato di fatto: “Non si può permettere che un’associazione di chiara matrice politica inauguri, prima ancora del Consiglio comunale stesso, la sede provvisoria dell’Assemblea cittadina per farne una passerella”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia ha quindi puntato il dito contro chi avrebbe concesso inizialmente la sala: “Ora chiediamo che si faccia chiarezza su chi abbia concesso la sede istituzionale per un’iniziativa di natura politica, con quale richiesta e ricevendo quale risposta”.

Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Forza Italia, con Marco Tedde e il gruppo consiliare azzurro che hanno posto il problema dell’autorizzazione concessa a Mario Bruno e all’Associazione Maestrale. “Lo stop imposto dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio all’utilizzo di Villa Maria Pia all’Associazione Maestrale di Mario Bruno per un incontro politico, la dice lunga su un utilizzo disinvolto della cosa pubblica da parte di frange dell’Amministrazione”, si legge nel comunicato di Forza Italia.

Secondo il gruppo consiliare azzurro, “si tratta di un sonoro ceffone, ben assestato, che fa seguito alle segnalazioni dell’opposizione, anche ieri in aula consiliare. Il tentativo di fare utilizzare la nuova sala consiliare ai propri sodali politici, senza averla prima affidata al Consiglio Comunale, rischiava di svillaneggiare la massima assise cittadina che da tempo attende di poter lavorare in uno spazio adeguato”.

Ma il nodo della questione resta per Forza Italia la “manina nascosta” che avrebbe autorizzato l’evento senza passare per le opportune procedure: “Occorre individuare il titolare di questa manina per evitare altri tentativi di abuso in danno della comunità algherese”, concludono Tedde, Caria, Peru, Bardino e Ansini.

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