La questione di Villa Maria Pia come sede temporanea del Consiglio Comunale di Alghero si è intrecciata negli ultimi giorni con una polemica politica sulla gestione degli spazi pubblici. Il punto di scontro è nato dalla pubblicazione di una locandina da parte dell'ex sindaco Mario Bruno, dell’Associazione Maestrale, che annunciava un evento di natura culturale e politica alla presenza di diverse autorità politiche per il 24 marzo proprio all’interno della struttura. Tuttavia, Villa Maria Pia, destinata a ospitare provvisoriamente le sedute consiliari in attesa del completamento dei lavori in via Columbano, non era mai stata aperta al pubblico per altri utilizzi.
La reazione dell’opposizione non si è fatta attendere. Michele Pais e Alessandro Cocco hanno sollevato dubbi sulla gestione dell'immobile, portando il tema in Consiglio Comunale con una mozione d’urgenza presentata da Cocco. Il punto sollevato era chiaro: se Villa Maria Pia non è ancora disponibile come spazio pubblico e non può essere prenotata da altri, perché un’associazione legata a Mario Bruno avrebbe dovuto utilizzarla prima ancora dell’inaugurazione ufficiale come sede del Consiglio Comunale?
Anche all’interno della maggioranza si sono registrate perplessità. Marco Tedde, pur essendo all’opposizione, ha trovato sponda nel vecchio amico Gianni Martinelli di Noi Riformiamo Alghero, che ha suggerito di individuare un’alternativa per evitare strumentalizzazioni. Il Presidente del Consiglio Comunale, Mimmo Pirisi, ha accolto la discussione, e l’amministrazione ha poi chiarito che la questione era esclusivamente tecnica: i lavori di restauro e rifunzionalizzazione della struttura non erano ancora terminati, quindi la sede non poteva essere utilizzata per eventi. Purtroppo il protrarsi dei lavori ha fatto slittare la data di "inaugurazione".
Di conseguenza, e per fugare ogni dubbio, il primo evento che si terrà a Villa Maria Pia sarà il Consiglio Comunale, e solo successivamente la struttura potrà essere richiesta da altre associazioni per conferenze o incontri pubblici.
Nel dibattito è intervenuto l’assessore al Demanio e alle Finanze Enrico Daga segretario del PD, che in un post su Facebook ha provato a spostare l’attenzione dalle polemiche alla riqualificazione dell’edificio. "Ripetete con me: 'Villa Maria Pia non è la nuova sede del Consiglio Comunale'. La sede ufficiale è e resterà via Columbano, che versa in condizioni tremende", ha scritto Daga, ribadendo che non vi è alcuna volontà di sostituire il Palazzo Civico con un’altra struttura.
L’assessore ha poi elogiato il recupero della Villa, definendolo "una grande conquista per la città" e sottolineando che l’edificio, una volta completati i lavori, sarà uno spazio polifunzionale destinato alle associazioni, alla cultura e allo sport. Tuttavia, nel suo lungo intervento, Daga non entra direttamente nel merito della contestazione sollevata dall’opposizione: se la struttura non è ancora disponibile per eventi pubblici, perché l’Associazione Maestrale ha ricevuto l'ok per utilizzarla? E l'opposizione si è chiesta e fatto richiesta di accesso agli atti: chi l'ha autorizzata e come ha potuto farlo?
Dopo la comunicazione ufficiale del Comune che ha escluso Villa Maria Pia come sede dell’evento del 24 marzo, Mario Bruno ha reagito con un post dai toni concilianti, ma con un evidente riferimento alla tempistica della decisione: "Solo stasera ci hanno comunicato che i lavori non si concluderanno per tempo, come invece ipotizzato mesi fa". Nessun accenno diretto alla polemica, ma il messaggio è chiaro: se i lavori fossero stati completati in tempo, l’evento si sarebbe svolto regolarmente, indipendentemente dalla discussione politica sollevata in questi giorni.
Alla fine, la questione si chiude con un dato di fatto: Villa Maria Pia sarà la sede temporanea del Consiglio Comunale, e quello lo si sapeva da dicembre, fino al termine dei lavori in via Columbano, e solo dopo potrà essere utilizzata da associazioni e cittadini. La polemica, però, ha lasciato il segno: la gestione degli spazi pubblici e il loro utilizzo resteranno temi di dibattito nella politica algherese.