Graziano Mesina, i legali chiedono la sospensione della pena per motivi di salute: “Condizioni gravissime, è malato terminale”

Graziano Mesina, noto come la “primula rossa” del banditismo sardo, si trova rinchiuso da due anni nel carcere di Opera. Ha da poco compiuto 83 anni e, secondo quanto riferito dalla difesa, le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate. L’ultimo ricovero presso l’ospedale San Paolo di Milano ha evidenziato un quadro oncologico ormai in stato terminale.

A fronte di tale peggioramento, i legali dell’ex latitante hanno presentato la settima istanza al Tribunale di Sorveglianza di Milano, denunciando una situazione clinica sempre più compromessa. «A causa della malattia egli ha difficoltà a camminare, non si alimenta e non parla. Ha addirittura difficoltà a riconoscere le persone», si legge nel documento trasmesso al collegio giudicante.

La difesa sottolinea come tutte le precedenti richieste, avanzate per ottenere la sospensione della pena per gravi motivi di salute, siano state rigettate. Inutili anche le istanze con cui si chiedeva il trasferimento in Sardegna, affinché l’anziano potesse ricevere assistenza vicino alla famiglia.

Ora, spiegano gli avvocati, verrà ripresentata l’ennesima istanza, stavolta evidenziando l’urgenza di garantire un trasferimento sanitario nell’isola, per ricevere cure in un ambiente compatibile con lo stato attuale. «La disposizione dovrà essere immediata – spiegano – in quanto attualmente potrebbe affrontare il viaggio, ma non si sa fino a quando tutto ciò sarà possibile».

Il tribunale milanese dovrà ora valutare se le condizioni di Mesina rientrino nei presupposti previsti dall’art. 147 del codice penale, che disciplina la sospensione dell’esecuzione della pena in caso di gravi motivi di salute.

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