Campo boe nell'Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana: solo una rimodulazione sulla carta

La vicenda del campo boe nell'Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana è entrata in una nuova fase. Ma chi sperava che l'assemblea del 10 aprile al Quarter avesse posto la parola fine sul caso, dovrà ricredersi: la proposta di rimodulazione approvata dall'Assemblea del Parco è tutt'altro che definitiva. Anzi, apre una nuova fase fatta di passaggi tecnici, autorizzazioni sospese e potenziali rischi di contenziosi milionari.

L’Assemblea ha approvato una proposta tecnica presentata dalla Direzione del Parco, che prevede la riduzione delle boe da 125 a 63 e l’eliminazione delle installazioni previste nei tratti di costa davanti al Lazzaretto, Olandese e Rosso. Zone da sempre considerate "mare libero" dai diportisti, ma formalmente ricadenti nella ZSC (Zona Speciale di Conservazione) ITB010042.

Tuttavia, come ha chiarito lo stesso direttore Mariano Mariani in aula, questa rimodulazione non produce effetti immediati. Si tratta di una proposta, non di un atto esecutivo. Prima che possa entrare in vigore, dovranno essere attivate "una serie di ulteriori approfondimenti e interlocuzioni" con:

  • il Servizio regionale VIA-VINCA;

  • la Capitaneria di Porto di Alghero;

  • gli uffici territoriali del Demanio Regionale.

Successivamente, sarà necessario predisporre un nuovo Piano di Gestione per l’area ZSC esterna all’AMP, da sottoporre alla Commissione Ambiente e da approvare formalmente dal Consiglio Direttivo dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte. Solo allora – e previo parere VINCA positivo e rilascio dei nullaosta – si potrà procedere alla messa in esercizio del sistema di ormeggio.

Intanto, è stato disposto un approfondimento tecnico-giuridico per valutare i costi e i rischi legati a una possibile sospensione del progetto originario. Il disciplinare in vigore e gli atti contrattuali parlano chiaro: al 28 marzo risultano già spesi o impegnati 846.871,28 euro, somma vincolante che espone l’ente al rischio di contenziosi.

In aula, il clima è stato acceso. Michele Pais, consigliere regionale della Lega, ha definito il progetto "inutile e dannoso, nonché uno sperpero di danaro pubblico". E ha rincarato la dose: "Si è scelta la scorciatoia di proseguire col posizionamento, nella speranza di non fare entrare le boe in esercizio. Due danni, anziché uno".

Di segno opposto la nota stampa di Fratelli d’Italia: "Il rinvio dell’attivazione delle boe situate fuori dall’AMP rappresenta una prima vittoria del buon senso". Anche l’opposizione comunale, con Massimiliano Fadda, ha difeso il compromesso: "La decisione migliore possibile in questa fase". Ma ha stigmatizzato la giravolta leghista: "Nel 2023 avevano approvato il progetto, oggi sbraitano contro".

Il presidente della Commissione Ambiente, Christian Mulas, ha invece richiamato tutti al senso di responsabilità: "L’atto oggi al centro del dibattito fu votato nella scorsa amministrazione proprio da un consigliere della Lega. Noi non alimentiamo polemiche: noi stiamo risolvendo i problemi".

Sul piano tecnico, resta aperta la questione cruciale: il progetto originario, da 125 boe, è stato finanziato con risorse del PNRR (Missione 2, Componente 4, Linea di investimento 3.5). Quelle risorse sono state concesse sulla base di quel progetto, corredato da una Valutazione di Incidenza Ambientale in fase istruttoria. Ridurre il numero di boe e stralciare intere aree di intervento impone ora una nuova VINCA, il cui esito non è scontato. Né lo è la possibilità di mantenere inalterati i finanziamenti ricevuti.

Il rischio concreto è che si sia creata una nuova zona grigia: lavori già avviati ma non completabili secondo il progetto iniziale; fondi già spesi ma rimodulati su una nuova base tecnica; e un Piano di Gestione ancora da redigere e approvare.

Non meno importante, l’impatto sul mondo del diportismo. Molti operatori – che avevano espresso preoccupazioni per l’eccessiva estensione del campo boe – oggi si dichiarano insoddisfatti anche della rimodulazione. Temono una gestione opaca, vincoli futuri e l’avvio di un sistema che potrebbe comunque limitare l’accesso a tratti di mare storicamente liberi.

La politica, almeno in apparenza, ha recuperato un ruolo di indirizzo. Ma le vere partite si giocheranno nei prossimi mesi, nei corridoi degli uffici regionali e nei pareri tecnici. La rimodulazione è solo un primo passo. Il campo boe, per ora, resta fermo in rada, in attesa del vento giusto.

Cronaca

Ozieri: arrestato un uomo per maltrattamenti ai genitori anziani
È stato colto in flagranza di reato l’uomo arrestato nel pomeriggio del 17 aprile dai Carabinieri della Stazione di Ozieri e dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia. Secondo quanto accertato, l’individuo è gravemente indiziato di maltrattamenti contro familiari e conviventi, con condotte reiterate nel te...