Parco di Porto Conte: cambiano i volti, ma cambierà davvero il vento?

   C'è un'aria di cambiamento a Casa Gioiosa, sede del Parco Regionale di Porto Conte. Dopo anni di gestione e qualche turbolenza di troppo, Emiliano Orrù è stato eletto nuovo presidente, affiancato da Franca Carta e Luca Pais nel Consiglio di Amministrazione. Ma la domanda sorge spontanea: questo nuovo assetto porterà davvero una ventata di novità o sarà solo un cambio di poltrone? La seduta dell'assemblea del Parco, tenutasi oggi pomeriggio, 7 ottobre, ha avuto toni tutt'altro che pacati. Ci sono volute ben due votazioni perché Orrù venisse eletto presidente. La prima tornata si è conclusa con 16 voti a favore, 5 dell'opposizione, 4 contrari e un astenuto. Non abbastanza per sigillare l'elezione.

  È servita una seconda votazione, proposta dal presidente uscente Raimondo Tilloca, per raggiungere la maggioranza necessaria con 16 voti favorevoli, due schede nulle e tre bianche. Non sono mancate le schermaglie. Michele Pais ha sollevato obiezioni sulla procedura di voto, sottolineando la mancanza di un regolamento specifico per l'assemblea del Parco. Voleva che si adottasse la procedura dell'ente locale, ma la sua mozione non è passata. Alla fine, ha abbandonato l'aula, forse più per protesta che per reale indignazione. Scene già viste, insomma. 

  Ma torniamo al nuovo presidente. Emiliano Orrù, sostenuto in blocco dalla maggioranza, ha dichiarato di voler "ricucire i rapporti fra Parco e cittadini", puntando sulla condivisione e la trasparenza. Parole nobili, certo, ma che hanno un sapore familiare. Quante volte abbiamo sentito promesse simili? Il Parco di Porto Conte, negli ultimi anni, è stato teatro di contrapposizioni, soprattutto su progetti poco graditi agli ambientalisti locali.

  È innegabile che il Parco abbia bisogno di una nuova direzione, ma il vero nodo è capire se questa nuova squadra saprà davvero invertire la rotta. Ricucire i rapporti con la città non sarà una passeggiata. Serve ascolto, dialogo e, soprattutto, azioni concrete. Non bastano le strette di mano e le foto di rito con il presidente uscente per rassicurare una comunità che si è sentita spesso messa da parte. Il nuovo Consiglio di Amministrazione dovrà confrontarsi con progetti in corso, bilanci da rivedere e, soprattutto, con la necessità di rendere il Parco un luogo realmente aperto e partecipato. Sarà interessante vedere come Orrù, Carta e Pais affronteranno queste sfide. E se davvero porteranno quel vento di cambiamento di cui tanto si parla. Intanto, mentre a Casa Gioiosa si festeggia la nuova nomina, i cittadini osservano con un misto di speranza e scetticismo. Hanno visto passare tanti volti e sentito tante promesse. 

  Ora aspettano i fatti. In fondo, il Parco di Porto Conte è un patrimonio di tutti, non un feudo politico da spartire. E forse è proprio questo il nodo da sciogliere: mettere da parte gli interessi di parte e lavorare per il bene comune. Se il nuovo management saprà farlo, allora sì che potremo dire che il vento è davvero cambiato. Ma fino ad allora, restiamo in attesa, con la speranza che questa volta non sia solo l'ennesima maestralata destinata a placarsi senza lasciare traccia.

Politica

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