Ugo Cappellacci, ospite della trasmissione “A tu per tu” su Radiolina, non ha risparmiato critiche alla Presidente della Regione Sardegna, Rosanna Todde. Di fronte a una domanda che chiedeva un voto per l’operato della Presidente, Cappellacci ha risposto senza mezzi termini: “Non classificata”. La valutazione dell’ex governatore e attuale Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei Deputati è tagliente, esprimendo tutto lo scetticismo su una gestione che definisce priva di “strategia chiara” e orientata solo alla “smania di comunicare il nulla”.
Secondo Cappellacci, l’approccio della Presidente si riduce a rivendicazioni che non le competono, come quella sull’eradicazione della peste suina, ottenuta dopo un lungo percorso iniziato molti anni fa grazie agli sforzi di allevatori e tecnici regionali. “O mistifica la realtà o non sa di cosa parla – ha dichiarato –, e quest’ultima ipotesi sarebbe davvero tragica per l’Isola.”
Cappellacci ha voluto anche fare il punto sull’emergenza sanitaria in Sardegna e sulla carenza di visione dell’attuale giunta. La sanità sarda, dice, non ha bisogno di slogan, ma di una politica chiara e di riforme concrete per contrastare una “tempesta perfetta” generata da anni di tagli e mancanza di programmazione. Dalla crisi di medici all’invecchiamento della popolazione, fino ai costi energetici alle stelle per la guerra in Ucraina e agli oneri del debito, i problemi si sono accumulati. E mentre il Governo nazionale ha stanziato per il 2025 risorse più consistenti rispetto a dieci anni fa, con 142 miliardi contro i 114 del 2014, la giunta regionale sembra mancare di risposte adeguate.
Anche l’assessore alla Sanità, giunto in Sardegna tra dichiarazioni altisonanti come “rombo di tuono della sanità” e dichiarazioni che pare ignorino le peculiarità dell’isola, ha deluso. “Il diabete in Sardegna non è uguale al Lazio,” ha tuonato Cappellacci, evidenziando che l’isola ha un’incidenza record a livello mondiale. E, riguardo ai bandi per gli operatori sanitari, Cappellacci non nasconde il timore che possano creare ulteriore precariato.
Quanto alle voci su un possibile rimpasto nella giunta, l’esponente di Forza Italia rimanda il giudizio ai cittadini. “Non amo dare voti; a farlo saranno i sardi”, sottolinea Cappellacci, confermando che l’eventuale cambiamento sarà comunque frutto di una valutazione popolare, più che di scelte di Palazzo.
Infine, Cappellacci ha toccato il tema dell’immigrazione regolare, difendendo il disegno di legge sullo ius scholae, definito un percorso di vera integrazione per i migranti regolari. “Non solo devono imparare a parlare l’italiano, ma anche a conoscere l’Italia, la nostra storia e cultura.” L’obiettivo è chiaro: inserire chi si è stabilito nel Paese in un contesto sociale che non lasci spazio a ghettizzazioni e criminalità.
Non manca, inoltre, un collegamento con la recente apertura del centro migranti in Albania, “realizzato a regola d’arte” e funzionale per contrastare l’immigrazione irregolare, offrendo al contempo un’accoglienza rispettosa dei diritti umani.
Cappellacci dipinge un quadro netto: una giunta, quella di Todde, che non ha saputo dimostrare competenza e concretezza nei temi centrali per la Sardegna, dalla sanità all’immigrazione regolare. Dietro le critiche emerge la convinzione che la Sardegna meriti di più di una gestione che si affida alla “smania di comunicare il nulla”, un messaggio che, nelle sue parole, i sardi sapranno valutare con il loro giudizio.