Alghero chiede tempo alla Regione: rinviare la decisione sui campi ormeggio per Capo Caccia

  Alghero – Il Sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto, e il Presidente del Parco di Porto Conte, Emiliano Orrù, hanno richiesto all’Assessora Regionale all’Ambiente, Rosanna Laconi, di posticipare la decisione finale sul progetto di installazione dei campi ormeggio nell’Area Marina Protetta (AMP) di Capo Caccia - Isola Piana e nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) di Capo Caccia e Punta Giglio. Una nota inviata alla Regione riporta le ragioni alla base di questa richiesta di rinvio, con l’obiettivo di esaminare più a fondo l'impatto dell'intervento, sia ambientale che economico. Secondo il documento inviato, negli ultimi anni sono stati già realizzati tre progetti di campi boe nell’area, con un recente incremento grazie ai fondi POR FESR 2014-2020 che ha portato all’installazione di 60 boe, per un totale di 91. Il progetto attuale, però, prevede un’ulteriore aggiunta di 125 boe, di cui alcune per imbarcazioni fino a 100 metri, portando così il totale a 216 boe tra AMP e ZSC. 

  Una previsione che ha suscitato molte perplessità, come è emerso durante un’assemblea pubblica organizzata dalla nuova amministrazione comunale, dove l’opposizione al progetto è stata quasi unanime: cittadini, associazioni ambientaliste, operatori del settore nautico e rappresentanti della marineria locale hanno espresso una forte contrarietà. Nella missiva, Cacciotto e Orrù sottolineano una contraddizione tra le motivazioni ufficiali del progetto e i dati reali sulla conservazione ambientale. Il progetto di fattibilità giustifica l’intervento con la necessità di proteggere le praterie di Posidonia Oceanica, minacciate dall’ancoraggio indiscriminato. Tuttavia, secondo la Relazione Ambientale 2022-2025, la Posidonia nella zona gode di uno stato di conservazione “eccellente” e non figura tra le aree che necessitano di misure urgenti di protezione.

  Nella lettera, il Sindaco e il Presidente del Parco rimarcano che la nuova Assemblea del Parco si è insediata solo a fine luglio, mentre il Consiglio Direttivo ha assunto le sue funzioni a partire dall’11 ottobre 2024. Alla luce di questi tempi stretti, la richiesta di rinviare la decisione sullo Studio di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) si rende necessaria per consentire un approfondimento del progetto e, se del caso, proporre modifiche che possano coniugare la protezione dell’habitat marino con le esigenze socio-economiche della comunità algherese. “Chiediamo alla Regione di valutare con attenzione la nostra richiesta,” conclude la nota. La posta in gioco è alta: salvaguardare un equilibrio delicato tra tutela ambientale e fruizione sostenibile delle risorse naturali di Capo Caccia e delle sue acque, un patrimonio che appartiene a tutti i sardi.

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