La Regione Sardegna ha finalmente posto fine a un lungo stallo con l’approvazione, da parte della Giunta, della delibera che sblocca i lavori di bonifica dello specchio acqueo dell’ex Arsenale militare di La Maddalena. Su proposta della Presidente Alessandra Todde, in sinergia con l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, è stato approvato l’accordo transattivo con il consorzio Research a.r.l. e il Comune di La Maddalena, un atto che segna la fine della controversia legale e apre la strada ai lavori tanto attesi.
La Presidente Todde ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: “Abbiamo mantenuto un impegno che ci premeva fin da quando sono stata nominata Commissario straordinario del Governo per la bonifica. In pochi mesi, con un lavoro meticoloso, non solo abbiamo acquisito il progetto esecutivo, ma abbiamo chiuso un contenzioso che durava da troppo tempo. Siamo riusciti a sbloccare uno stallo di anni e ora quell’area potrà finalmente vedere l’avvio dei lavori. In un tempo ragionevole, restituiremo quelle acque alla loro indiscutibile bellezza”.
L’accordo prevede la cessazione degli obblighi contrattuali tra il Comune di La Maddalena e il consorzio, con la prosecuzione del rapporto tra quest’ultimo e l’amministrazione regionale.
Una variante progettuale è stata introdotta per risolvere il nodo della fruibilità del porto: il progetto originario, che prevedeva un “sarcofago” in cemento, avrebbe reso impraticabile la zona. La soluzione trovata, invece, introduce un sistema di ormeggi compatibile e l’uso della tecnica del “capping”, una copertura tombale termosaldata per impedire la dispersione dei sedimenti contaminati.
Fondamentale per il raggiungimento dell’accordo è stato il lavoro della Direzione dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, che ha permesso di far accettare al consorzio la rinuncia alla risoluzione del contratto e alle richieste risarcitorie. In cambio, l’Amministrazione ha confermato il consorzio Research come attuatore dei lavori, fissando tempi precisi: 60 giorni per la redazione del progetto in variante e 330 giorni per completare i lavori.
“La bonifica era diventata una necessità improcrastinabile”, ha sottolineato Todde, rimarcando come l’interesse pubblico e nazionale fosse al centro di ogni decisione. Dopo anni di blocco e di dibattiti, la Regione è riuscita a portare a termine un accordo che consente non solo la messa in sicurezza del sito, ma anche la sua futura valorizzazione. Un altro passo che, per Todde, segna il ritorno della politica a un ruolo di risoluzione concreta, lontano dalle lungaggini che hanno caratterizzato il passato.