Sardegna, la battaglia sulla tassa d’imbarco: la Lega e MioItalia chiedono l’abolizione del balzello aeroportuale


La tassa comunale d’imbarco negli aeroporti sardi torna al centro del dibattito politico. La Lega, con i capigruppo nei Consigli comunali di Alghero, Cagliari e Olbia – Michele Pais, Alessandra Zedda e Alberto Zedde – ha presentato una mozione urgente per chiedere alla Regione Sardegna di abolire questo balzello, ritenuto un ostacolo al diritto alla mobilità dei sardi.

L’iniziativa è stata spinta dalle recenti dichiarazioni del direttore commerciale di Ryanair, che ha sollevato il tema dell’abolizione della tassa come condizione favorevole per il mantenimento e l’espansione delle rotte. “Lo scalo di Alghero, primo in Italia ad aver aperto al fenomeno delle low-cost, è il più esposto a un eventuale disimpegno di Ryanair, con conseguenze devastanti per il nord-ovest della Sardegna, ma anche gli scali di Cagliari e Olbia subirebbero pesanti contraccolpi”, spiegano i consiglieri della Lega.

Il nodo centrale della questione è il peso della tassa sulle compagnie aeree. “L’addizionale comunale oggi è insostenibile non solo per le low-cost ma anche per le compagnie che operano in continuità territoriale”, aggiungono i firmatari della mozione. La Sardegna, secondo i consiglieri, dovrebbe seguire l’esempio di Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Calabria, che hanno già abolito il tributo, garantendo benefici economici senza particolari costi per le Regioni.

Secondo i dati riportati, dei circa 30 milioni di euro raccolti con la tassa, solo 400mila euro restano effettivamente in Sardegna, mentre il resto finisce nelle casse dello Stato. “Una cifra irrisoria che potrebbe essere ampiamente compensata dall’aumento dei passeggeri generato dall’abolizione della tassa”, sottolineano i consiglieri della Lega, evidenziando come il consigliere regionale Alessandro Sorgia abbia più volte sollecitato la Regione a un ruolo di regia attiva sulla questione.

Dello stesso avviso Marco Lombardi, referente regionale di MioItalia (Movimento Imprese Ospitalità), che definisce gli aeroporti sardi “ostaggi dello Stato e delle compagnie aeree”. Nel dettaglio, atterrare ad Alghero costa circa 6,50 euro a passeggero: 5 euro vanno al fondo INPS per la riconversione del personale del trasporto aereo, 50 centesimi al servizio antincendio aeroportuale e 1 euro all'Enav per la gestione del traffico aereo. Lombardi sostiene che l’abolizione dei 5 euro destinati all’INPS sarebbe già un primo passo significativo per ridurre il peso della tassa sui passeggeri e favorire l’arrivo di nuove compagnie aeree.

“La Sardegna è ancora una regione autonoma o no? La Regione si dia una mossa e risolva il problema prima che sia troppo tardi”, incalza Lombardi, sottolineando l’urgenza di una soluzione in vista della stagione turistica. “O si resta in vita, o si va incontro alla morte: a buon intenditore poche parole”, conclude con tono perentorio.

L’appello è chiaro: la tassa, nata per sostenere Alitalia e poi estesa ad altre compagnie, è ormai vista come un freno allo sviluppo del trasporto aereo sardo. L’auspicio della Lega è che la mozione venga adottata anche da altri Comuni, facendo pressione sulla Regione e sulla presidente Alessandra Todde, la cui posizione sulla questione è stata definita “fredda” dai promotori dell’iniziativa.

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