Alghero, un tempo fiore all'occhiello del turismo sardo, oggi arranca mentre altre destinazioni crescono e prosperano. Il coordinamento cittadino dei Riformatori lancia un appello: è tempo di cambiare mentalità e smettere di dire "no" a ogni proposta di sviluppo.
Secondo Maria Vittoria Porcu, in rappresentanza del coordinamento cittadino dei Riformatori, il rifiuto sistematico di investimenti e progetti ha condannato Alghero a un declino progressivo. "Diciamo sì allo sviluppo. Gli alberghi non deturpano la costa se costruiti con criterio, i campi da golf possono essere un valore aggiunto, il porto deve essere riqualificato per attrarre turismo di alta fascia. Serve una nautica attrezzata, dobbiamo smetterla di chiudere le porte a chi vuole investire".
I Riformatori lanciano un monito chiaro: "Accogliamo gli investitori, non respingiamoli!". Ogni progetto, dicono, può essere migliorato, adattato, discusso, ma la chiusura totale rappresenta una sconfitta per l'intera comunità. "Se ogni tanto è necessario scendere a compromessi, facciamolo con intelligenza e visione strategica. Continuare a dire 'no' significa perdere opportunità e lavoro".
Un esempio su tutti: la recente scomparsa del principe Karim Aga Khan dovrebbe far riflettere. "Negli anni '60 si dice che avesse pensato di investire su Alghero, ma fu respinto da una mentalità chiusa e ottusa. E pensare che fu proprio un nostro concittadino, Antonio Simon Mossa, a progettare alcune delle strutture simbolo della Costa Smeralda!". Secondo i Riformatori, questa chiusura ha fatto perdere occasioni imperdibili nel tempo. "Abbiamo detto 'no' all'Aga Khan, e abbiamo continuato a dirlo ad altri. Mentre altri costruivano un impero, noi restavamo a guardare".
Il messaggio è chiaro: basta con l'ottusità e i pregiudizi. "Se Alghero non ha risorse e idee per crescere autonomamente, gli investitori devono arrivare da fuori. Negli ultimi anni abbiamo solo creato ostacoli e polemiche, mentre il mondo andava avanti. L'atteggiamento del 'cane dell'ortolano' ci sta impoverendo: perdiamo abitanti, giovani e opportunità".
I Riformatori chiudono con un appello: "Invertiamo la rotta, prima che sia troppo tardi. Diciamo sì al futuro".