Alghero, suolo pubblico: da regolamento a caso politico. Scontro aperto tra Cocco e Daga

Doveva essere un aggiornamento tecnico, una semplificazione amministrativa, un passaggio obbligato per migliorare la gestione degli spazi pubblici. È diventato invece un fronte di scontro istituzionale tra maggioranza e opposizione, con accuse reciproche, errori formali, e l’ombra di un conflitto d’interessi. Il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico ad Alghero, approvato in Consiglio comunale lo scorso 13 marzo, entra oggi formalmente in vigore, ma non senza strascichi.

Durante la lunga seduta consiliare – oltre dodici ore e circa 150 emendamenti presentati, di cui ben 118 firmati dal consigliere della Lega Michele Pais – la maggioranza ha tirato dritto. Il testo approvato, che sostituisce il regolamento del 2016, introduce vincoli più rigidi: durata annuale delle concessioni, obblighi digitali per le domande, limiti numerici per superficie e localizzazione, sanzioni più estese e un elenco preciso di aree escluse, tra cui diverse vie del centro storico.

A scatenare la polemica è stata però l’eliminazione – giudicata da alcuni “sommaria” – di una deroga contenuta nell’articolo 8 del precedente regolamento. Fino al 2024, infatti, alcune vie del centro con carreggiata inferiore ai 3,50 metri (Via Minerva, Via Barcellonetta, Vicolo A Dami e un tratto di Via Roma) erano state esplicitamente escluse dal divieto di concessione, grazie a una deroga motivata dalla loro conformazione urbanistica. Il nuovo testo, invece, si limita al divieto, senza eccezioni. Una “svista” che rischia ora di escludere automaticamente alcune attività storiche, tra cui anche “La Posada de Mar”, il noto ristorante del presidente di Confesercenti Mario Daga.

Sul tema è intervenuto nei giorni scorsi anche Michele Pais, che aveva già chiesto di rinviare l’approvazione del regolamento a dopo il 2025 per consentire un lavoro più accurato: “E, se non si userà il buonsenso, questa volta sarà il Vietnam”. Ma è nelle ultime ore che lo scontro ha assunto toni durissimi, dopo un’intervista televisiva rilasciata dall’assessore al bilancio e demanio Enrico Daga all'emittente Catalan TV, Canale 15 del digitale terrestre, che ha liquidato la vicenda come un falso caso montato ad arte dall’opposizione. “Francamente non trovo le parole adatte per descrivere questo comportamento così distruttivo, poco collaborativo, così allarmistico, di questa opposizione che inventa i casi anche quando non ci sono. Le cose stanno andando tutte come da cronoprogramma. Tra un po’ il nuovo regolamento entrerà in vigore. Come avevamo ribadito anche a mezzo stampa, le cose non cambieranno, cambierà solo la sua applicazione, quindi molta più rigidità perché il regolamento venga rispettato. C’è solamente una correzione da fare, un refuso che deriva da un copia-incolla che i nostri uffici, tanto solerti, hanno sbagliato, che riguarderà cinque attività. Come detto, verrà sanato al primo Consiglio comunale utile. Quindi vedere tutto questo clamore rispetto al nulla francamente descrive molto bene chi lo fa.”

Parole che hanno scatenato la replica immediata del capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Cocco, con un comunicato durissimo: “L’errore sull’articolo 8 del regolamento del suolo pubblico non è un semplice refuso, ma una svista con conseguenze concrete per diverse attività del centro storico. Minimizzare la questione è già grave. Attribuire la responsabilità agli uffici comunali è semplicemente inaccettabile. Un assessore serio difende i propri funzionari, non li utilizza come capro espiatorio per coprire le proprie negligenze. Parliamo di un errore che poteva – e doveva – essere evitato se a sinistra avessero accettato di posticipare l’entrata in vigore del nuovo regolamento. Invece di assumersi le proprie responsabilità, Daga sceglie lo scaricabarile: un atteggiamento che offende i dipendenti comunali e svilisce il ruolo istituzionale. Per rimediare al pasticcio di un’operazione politica fatta di fretta si tenta l’escamotage: portare in aula la sola modifica dell’articolo 8 anziché rimettere all’attenzione del Consiglio l’intero regolamento. Tralasciando il palese conflitto d’interessi in cui si trova, Daga definisce ‘clamore sul nulla’ le legittime contestazioni dei consiglieri comunali, che svolgono il proprio ruolo, ma anche e soprattutto di imprenditori e associazioni di categoria, che lavorano e investono in città. Un amministratore serio si sarebbe già fatto da parte. Chi governa ha il dovere di decidere, ma lo deve fare con equilibrio e cautela, tutelando tutti gli interessi in gioco ed evitando forzature dannose per la comunità. Noi continueremo a dare voce alle categorie, nelle sedi politiche e in quelle legali. L’amministrazione, se vuole davvero fare il bene della città, apra un confronto serio con Confcommercio, Confesercenti e gli operatori del settore.”

Il primo aprile è arrivato, ma con esso anche una scadenza amministrativa che si trasforma in nodo politico. La maggioranza ha promesso che l’errore sarà corretto nel primo Consiglio comunale utile. L’opposizione non molla e chiede che tutto il regolamento torni in aula. In mezzo, gli operatori del centro storico, con tavolini ancora da montare e una stagione turistica alle porte.

Politica

Alghero: «Il sangue raccolto in città finisce a Ozieri». Mulas chiede spiegazioni
«Il sangue raccolto ad Alghero viene erroneamente indirizzato alla struttura ospedaliera di Ozieri». A sollevare il caso è Christian Mulas, presidente della Commissione consiliare alla Sanità del Comune di Alghero, dopo aver ricevuto segnalazioni da donatori e pazienti locali. «Ho ritenuto doveroso approfondire la questione ...