La storia del panettone è immersa nella leggenda.
Tutti i racconti sono di origine milanese e fanno risalire la nascita del dolce ai tempi di Ludovico il Moro, reggente del Ducato di Milano dal 1480 al 1494
Un leggenda narra che il dolce sia nato da una storia d’amore.
Ughetto degli Atellani faceva parte della cerchia del granduca Ludovico il Moro, di cui era il falconiere, ma di nascosto, poiché il rango non glielo consentiva, andava a trovare Algisa, la figlia del fornaio di cui si era follemente innamorato.
Ora, poichè gli affari della panetteria andavano proprio male, Ughetto, per dare una mano, prima si fece assumere come garzone e poi si andò a vendere i preziosissimi falconi del Granduca per comprare burro, miele e uva sultanina con cui, a Natale, preparò un
“pane – novità” per sbaragliare la concorrenza. Inutile dirlo, il successo fu grande, il Granduca assaggiò il Panettone e gli perdonò il furto dei falconi, così Ughetto e Algisa vissero, come in tutte le favole che si rispettano, felici e contenti.
In realtà, la vera origine del panettone, va ricercata nell’usanza diffusa nel Medioevo di celebrare il Natale con un pane più ricco di quello di tutti i giorni.
Un manoscritto tardo quattrocentesco di Giorgio Valagussa, precettore di casa Sforza, attesta la consuetudine ducale di celebrare il cosiddetto rito del ciocco.
La sera del 24 dicembre si poneva nel camino un grosso ciocco di legno e, nel contempo, venivano portati in tavola tre grandi pani di frumento, materia prima per l’epoca di gran pregio.
Il capofamiglia ne serviva una fetta a tutti i commensali, serbandone una per l’anno successivo, in segno di continuità.
Anche un’altra realtà storica avvalora la derivazione del panettone dal grande pane di frumento natalizio: fino al 1395 tutti i forni di Milano (tranne il prestino dei Rosti, fornitore dei più abbienti) avevano il permesso di cuocere pane di frumento solo a Natale, per farne omaggio ai loro clienti abituali.
L’abitudine di consumare pane di frumento a Natale, quindi, è molto antica.
Rimanendo nel campo dell’ufficialità, è nel 1606 che nel primo dizionario milanese-italiano viene riportato il termine Panaton, ovvero pane grosso che si suole fare il giorno di Natale.
Molti personaggi illustri erano amanti del panettone, uno per tutti Alessandro Manzoni, che con queste parole nel 1871 ringraziava il fornaio del forno delle Grucce che lo omaggiava ogni anno con un panettone:
“Al forno delle Grucce, ricco ormai di fama propria e no bisognoso di fasti genealogici, Alessandro Manzoni, solleticato voluttuosamente con vario e squisito saggio nella gola e nella vanità, presenta i più vivi ringraziamenti per il panettone con contorno".