Giovedì 22 agosto alle 21:00 nella piazzetta interna dell’ex scolastico andrà in scena
“Sas Bighinas”. La commedia brillante dell’associazione culturale “Sa Meghina e
s’Oju”, scritta da Stefania Saba in collaborazione con Giusy Deiana, viene
programmata per la quarta volta a Olbia visto il grande successo di pubblico.
Al centro racconti di vita vissuta e aneddoti esilaranti che si intrecciano per dare vita
a uno spettacolo nato con l’intento di promuovere lingua e tradizioni dell’Isola. Il
vero esperimento è far coesistere terranovese e buddusoino in una rappresentazione
teatrale che vede in scena Giusy Deiana e Stefania Saba nei panni, rispettivamente, di
Juanna e Sisinnia, una olbiese e l’altra buddusoina.
La prima una donna tutta
apparenza, opportunista, sognatrice e con la testa fra le nuvole, l’altra benestante,
metodica, pungente ed estremamente pettegola.
L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del comune di Olbia e
dallo Sportello Linguistico. "Siamo orgogliosi di promuovere iniziative come
questa - dichiara l’assessora alla Cultura, Sabrina Serra - che non solo
intrattengono ma rafforzano il legame con le nostre radici culturali. La lingua
sarda è un elemento fondamentale dell’identità dell’Isola e, attraverso eventi di
questo tipo, vogliamo garantirne la trasmissione alle nuove generazioni. È
un’occasione per tutta la comunità di riscoprire e valorizzare una parte
essenziale del patrimonio culturale della Sardegna, divertendosi insieme.
L’appuntamento è aperto a tutti - sottolinea Serra - con l'obiettivo di coinvolgere sia i
sardi che gli ospiti della nostra regione, affinché possano apprezzare la bellezza della
lingua. Questo evento culturale si inserisce all'interno dell’ampio programma di
manifestazioni estive della nostra città. Vi invitiamo a partecipare numerosi per
vivere insieme una bella e divertente serata”.
Lo spettacolo, organizzato due volte al museo archeologico dall’amministrazione
comunale e una in occasione della festa di Sant’Antonio da Padova dal comitato
festeggiamenti, è arrivata anche a Monti, con due repliche, Gavoi, Padru, Buddusò,
Oschiri, Luras e Budoni.