Sanremo 2025: tra emozioni, scelte improbabili e ritmi che confondono

  Sanremo non sarebbe Sanremo senza il suo carico di gossip, polemiche e scelte improbabili. Quest’anno, la competizione è iniziata ben prima che il sipario si alzasse, tra dissidi musicali, dissing a suon di strofe e flirt (presunti o meno). Achille Lauro e Tony Effe si sono lanciati stilettate sui social, mentre un pettegolezzo su Lauro e Chiara Ferragni ha infiammato il pre-festival. Insomma, un degno riscaldamento prima della maratona canora. Partiamo con l’applauso più sincero: l’omaggio iniziale a Ezio Bosso è stato un momento che ha ricordato a tutti cosa sia la vera musica. Un tributo elegante, commovente e privo di fronzoli. A seguire, Simone Cristicchi ha regalato una delle esibizioni più intense con "Quando sarai piccola", dimostrando che non serve urlare per colpire dritto al cuore. Antonella Clerici ha poi reso omaggio a Fabrizio Frizzi, con una dolcezza che ha ricordato a tutti il valore della gentilezza. Ma non è mancata la confusione. Alcuni artisti hanno scelto basi da party in spiaggia per accompagnare testi strappalacrime, creando un effetto emotivo simile a guardare un dramma straziante con la colonna sonora di una discoteca ibizenca. Le sorprese (belle e brutte) Brunori Sas ha incantato con "L'albero delle noci", una poesia musicale che ha fatto chiudere gli occhi a tutti, più per l’incanto che per la stanchezza. Peccato solo per il look da professore in crisi esistenziale. Giorgia ha confermato di avere una voce celestiale, anche se l’outfit sembrava un’uscita d’emergenza dal letto. 

  Elodie ha sfoderato potenza e sicurezza, ma il vestito è stato disegnato da un architetto in overdose di geometrie. Cristicchi, come detto, ha toccato le corde giuste, mentre Gabbani, sempre solare, ha quasi stonato con l’umore generale. La sua "Viva la vita" era più un “ma anche meno”, visti i tempi cupi.Invece Achille Lauro ha stupito con un pezzo più lento e parrebbe anche di più spessore, un abito elegantissimo e nessuna apparente stravaganza. Tra le scelte più perplesse, Tony Effe e Fedez. Il primo ha portato "Damme 'na mano" e l’unico aiuto richiesto era quello per premere il tasto ‘mute’. Il secondo, con "Battito", ha provato a unire profondità e ballabilità, ottenendo solo una grande confusione. Tra i veterani, Massimo Ranieri ha confermato la sua classe, anche se il suo look sembrava direttamente da un varietà degli anni '70. Marcella Bella ha brillato più nel nome della canzone che nell'esecuzione, mentre i Modà hanno deciso di suonare la stessa nostalgia di sempre, rischiando di diventare un’eco lontana piuttosto che un pezzo da podio. Sanremo 2025 ha offerto emozioni, caos e scelte di stile discutibili. Alcune esibizioni hanno toccato il cuore, altre hanno fatto alzare più sopracciglia che applausi. Resta il dubbio di sempre: è un festival della canzone o un esperimento sociologico? Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: anche quest’anno Sanremo ha vinto su tutto.

Spettacolo

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