Sanremo non sarebbe Sanremo senza il suo carico di
gossip, polemiche e scelte improbabili. Quest’anno, la
competizione è iniziata ben prima che il sipario si alzasse,
tra dissidi musicali, dissing a suon di strofe e flirt (presunti o
meno). Achille Lauro e Tony Effe si sono lanciati stilettate
sui social, mentre un pettegolezzo su Lauro e Chiara
Ferragni ha infiammato il pre-festival. Insomma, un degno
riscaldamento prima della maratona canora.
Partiamo con l’applauso più sincero: l’omaggio iniziale a
Ezio Bosso è stato un momento che ha ricordato a tutti cosa
sia la vera musica. Un tributo elegante, commovente e privo
di fronzoli. A seguire, Simone Cristicchi ha regalato una
delle esibizioni più intense con "Quando sarai piccola",
dimostrando che non serve urlare per colpire dritto al cuore.
Antonella Clerici ha poi reso omaggio a Fabrizio Frizzi, con
una dolcezza che ha ricordato a tutti il valore della
gentilezza.
Ma non è mancata la confusione. Alcuni artisti hanno scelto
basi da party in spiaggia per accompagnare testi
strappalacrime, creando un effetto emotivo simile a
guardare un dramma straziante con la colonna sonora di
una discoteca ibizenca.
Le sorprese (belle e brutte)
Brunori Sas ha incantato con "L'albero delle noci", una
poesia musicale che ha fatto chiudere gli occhi a tutti, più
per l’incanto che per la stanchezza. Peccato solo per il look
da professore in crisi esistenziale. Giorgia ha confermato di
avere una voce celestiale, anche se l’outfit sembrava
un’uscita d’emergenza dal letto.
Elodie ha sfoderato
potenza e sicurezza, ma il vestito è stato disegnato da un
architetto in overdose di geometrie.
Cristicchi, come detto, ha toccato le corde giuste, mentre
Gabbani, sempre solare, ha quasi stonato con l’umore
generale. La sua "Viva la vita" era più un “ma anche meno”,
visti i tempi cupi.Invece Achille Lauro ha stupito con un
pezzo più lento e parrebbe anche di più spessore, un abito
elegantissimo e nessuna apparente stravaganza.
Tra le scelte più perplesse, Tony Effe e Fedez. Il primo ha
portato "Damme 'na mano" e l’unico aiuto richiesto era
quello per premere il tasto ‘mute’. Il secondo, con "Battito",
ha provato a unire profondità e ballabilità, ottenendo solo
una grande confusione.
Tra i veterani, Massimo Ranieri ha confermato la sua
classe, anche se il suo look sembrava direttamente da un
varietà degli anni '70. Marcella Bella ha brillato più nel nome
della canzone che nell'esecuzione, mentre i Modà hanno
deciso di suonare la stessa nostalgia di sempre, rischiando
di diventare un’eco lontana piuttosto che un pezzo da podio.
Sanremo 2025 ha offerto emozioni, caos e scelte di stile
discutibili. Alcune esibizioni hanno toccato il cuore, altre
hanno fatto alzare più sopracciglia che applausi. Resta il
dubbio di sempre: è un festival della canzone o un
esperimento sociologico? Qualunque sia la risposta, una
cosa è certa: anche quest’anno Sanremo ha vinto su tutto.