Ci sono molti racconti leggendari che riguardano Urbano. Di certo egli fu romano di nascita e papa per otto anni. Il suo pontificato trascorse durante l'impero di Alessandro Severo, un periodo senza persecuzioni. Secondo Eusebio di Cesarea (Historia Ecclesiastica, VI, 23), dopo la morte di papa Callisto I Urbano fu eletto vescovo di Roma e fu a capo della Chiesa per otto anni. Il documento noto come Catalogo Liberiano dei papi posiziona l'inizio del suo pontificato nell'anno 223 e la sua fine nell'anno 230.
Nel Liber Pontificalis: URBANO [222-19.5.230], nato a Roma, figlio di Ponziano, resse la sede per 4 anni e 10 mesi e 12 giorni. Fece sì che tutti gli oggetti consacrati per il ministero fossero d'argento e fornì 25 patene d'argento. Fu un illustre confessore al tempo di Diocleziano. Con l'insegnamento trasmesso convertì molti al battesimo e alla fede, tra cui il nobilissimo Valeriano, marito di santa Cecilia, e li condusse anche alla palma del martirio; e grazie al suo incoraggiamento molti furono coronati dal martirio.
Ha effettuato cinque ordinazioni di dicembre, 19 sacerdoti, 7 diaconi; per vari luoghi 8 vescovi. Fu sepolto nel cimitero di Praetextatus, sulla Via Appia, da San Tiburzio, il 19 maggio. Il vescovato rimase vacante per 30 giorni.
Le questioni di cui si occupò Papa Urbano offrono uno spaccato delle problematiche della Chiesa della prima ora. Intenta una complessa causa civile contro dei produttori di ostie, revoca il decreto di Papa Zefirino che imponeva calici di vetro per i sacrifici e obbliga all’uso di calici d’argento, è tenace nel rivendicare le proprietà ecclesiali. Dai biografi dell’epoca emerge il profilo di un uomo caritatevole e insieme risoluto, capace di portare al Battesimo molti pagani tra cui la casata romana dei Valerii.
I dettagli sulla morte di Urbano sono ignoti, ma, giudicando dalla pace del periodo in cui visse, probabilmente morì di morte naturale. Secondo alcune fonti, però, Urbano fu fatto assassinare dal prefetto Almenio il 23 (o 19) maggio 230. La sua esistenza storica è certa: è citato da Eusebio e nel Liber Pontificalis; l'autore degli Acta di S. Cecilia utilizzava senza dubbio il suo nome per darle maggior risalto. Il nuovo Martirologio Romano afferma che governò la sede romana per otto anni e indica una collocazione corretta della sua tomba, a differenza del testo precedente. Fu sepolto nel cimitero di Callisto, dove è stata trovata una pietra sepolcrale con il suo nome scritto in lettere maiuscole. Non è martire e neppure da mettere in rapporto con S. Cecilia (22 nov.) e i suoi compagni: due di coloro che si pensava fossero stati battezzati da lui, morirono oltre sessant'anni dopo di lui.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Callisto sulla via Appia, sant’Urbano I, papa, che, dopo il martirio di san Callisto, resse per otto anni fedelmente la Chiesa di Roma.
PROVERBIO. Per Sant'Urbano, il frumento è fatto grano.