Vittore I, talvolta erroneamente chiamato Vittorio I (Africa Proconsolare, II secolo – Roma, 28 luglio 199), è stato il 14º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 189 al 199.
Il Liber Pontificalis ci dice che:« 1. VICTOR [195 ca.], nato in Africa, figlio di Felice, tenne la sede per 10 anni, 2 mesi e 10 giorni. Fu vescovo al tempo di Cesare Augusto dal V consolato di Commodo e da quello di Gravio [Glabrio, 186] a quello di Laterano e Rufino [197]. Decretò, come Eleutero, che la Santa Pasqua dovesse essere celebrata in un giorno del Signore. Fece diventare chierici gli accoliti. Fu incoronato con il martirio. Decretò che, in caso di necessità, chiunque provenisse dal paganesimo potesse essere battezzato ovunque si trovasse in un fiume, in mare o in una sorgente, a condizione che la sua confessione di fede come cristiano fosse pronunciata in modo chiaro.
Fece due ordinazioni a dicembre, 4 sacerdoti, 7 diaconi; per vari luoghi 12 vescovi. Quando i sacerdoti lo interrogarono sul ciclo della Pasqua, emanò un decreto secondo il quale il giorno di Pasqua è il giorno del Signore... dopo aver discusso con i sacerdoti e i vescovi e dopo aver tenuto una riunione con i sacerdoti e i vescovi a cui era stato invitato Teofilo, vescovo di Alessandria decretò che la santa Pasqua si tenesse nel giorno del Signore dal 14° al 21° del primo mese lunare. Fu sepolto vicino al corpo dell'apostolo San Pietro in Vaticano il 28 luglio. La sede vescovile rimase vacante per 12 giorni.»
S. Vittore I è il 14° papa, eletto nel 189 morì nel 199 molto probabilmente subendo il martirio, quindi il suo pontificato durò 10 anni, un lungo periodo se consideriamo che a quei tempi imperversavano le persecuzioni ricorrenti dei vari imperatori, che cessarono solo nel 313-14; quasi tutti i papi dei primi 300 anni della Chiesa sono martiri.
Ebbe la sorte di pontificare i primi cinque anni sotto l’imperatore Commodo (m. nel 194) il quale grazie agli auspici della sua favorita Marcia, simpatizzante per il Cristianesimo, non solo non rinnovò la persecuzione, ma fece per i cristiani quello che finora nessun imperatore aveva fatto; con l’aiuto di Marcia, il papa Vittore ebbe un incontro con lui, nel quale gli consegnò la lista dei cristiani condannati alla deportazione per i lavori forzati nelle miniere della Sardegna e Commodo ne ordinò la liberazione.
Egli si mostrò degno successore degli apostoli, opponendosi con vigoria alle eresie che sorsero al suo tempo. Confermò il decreto di Pio I circa la celebrazione della Pasqua in domenica e perchè questa legge fosse messa in pratica, si tenevano dei concili in molti luoghi.
Infine il primo Sinodo di Nicea stabilì che la festa di Pasqua si celebrasse dopo la quattordicesima luna, affinché i cristiani non sembrassero imitare i giudei. Papa S. Vittore stabilì che in caso di necessità si può usare per il battesimo qualsiasi acqua, purché naturale.
Non si conosce bene come morì, ma visto che i suoi secondi cinque anni di pontificato corrispondono alla ripresa delle persecuzioni con il nuovo imperatore Settimio Severo, quasi certamente fu martirizzato come i suoi predecessori. Sepolto presso s. Pietro, lo si ricorda il 28 luglio.
È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse, e dalla Chiesa copta (nella quale è conosciuto con il nome di Boktor).
Sia la Chiesa cattolica che le Chiese ortodosse celebrano la sua memoria liturgica il 28 luglio.
Dal Martirologio Romano:«28 luglio - A Roma, san Vittore I, papa, africano, che stabilì che la santa Pasqua fosse celebrata da tutte le Chiese la domenica seguente la Pasqua giudaica.»