L'amore. Per la Sardegna. Lo si dimostra tutti i giorni. Non con le battaglie a gettone. Al soldo del padrone. E per Ordine di quel padrone. Ricordo ai sardi, e non solo a loro, una delle tante battaglie ignorate. Da decenni. Quella contro le concentrazioni di fanghi rossi e i residui polverosi, rossi anch'essi, delle lavorazioni minerarie. Laghi pestiferi a Portovesme. Colline di veleni a Iglesias. In una zona della Sardegna, il Sulcis iglesiente, da sempre bistrattata. Dagli stessi sindaci. Che non hanno urlato (perché non conveniva) contro quelle vergogne. Il Sulcis è stato tradito (e continua ad esserlo) dalla classe politica sarda e da quella nazionale. Oltreché dall'informazione di regime. Che dovrebbe battersi giorno dopo giorno contro questi mostri di sostanze inquinanti. Che rendono la vita di intere popolazioni ammorbata dall'incubo per la propria salute. Senza che esista un registro dei tumori. Nonostante l'incidenza delle malattie cancerogene in queste zone sia a livelli altissimi. La mia voce è contro queste ingiustizie sociali. Come ho fatto e continuo a fare contro ogni ingiustizia. Come contro l'invasione eolica. Dalla parte dei cittadini. E non dei poteri forti. Non delle lobby degli affari. Non degli speculatori: del vento e dell'informazione. Non per volere di un padrone. Perché non l'ho fatto neanche in Rai. Pagandone le conseguenze. Per questo, per l'ennesima volta, scendo in campo al servizio dei sardi. Senza interessi personali, elettorali, di carriera. O per servire qualcuno. Solo al servizio della mia coscienza. E delle popolazioni. Senza strumentalizzazioni. Mario Guerrini.