Enpaia 2024: una crescita solida tra nuove sfide e sostenibilità per l’agricoltura italiana

  Roma – La Fondazione Enpaia, ente di previdenza per i lavoratori agricoli, chiude il 2023 con risultati positivi che mostrano la forza di un settore strategico per l’economia italiana. Presentata questa mattina nella Sala Capitolare del Senato, la Relazione Annuale 2024 illustra una solida crescita: 16,2 milioni di euro di utile (+5,6 milioni rispetto al 2022) e una crescita del 5% nelle entrate contributive, con 40.474 iscritti, tra cui spicca un significativo aumento di presenze femminili. Questi numeri confermano una tendenza di espansione in un contesto complesso, in cui l’agricoltura continua a dimostrarsi un settore resiliente. 

  La Fondazione ha inoltre intensificato gli investimenti diretti – con un focus su titoli di Stato e obbligazioni societarie – e aumentato l’interesse per fondi alternativi, contribuendo a un rendimento netto complessivo del 2,49%. Pur inferiore al 5,03% del 2022, questi risultati rappresentano un equilibrio tra rischio e redditività, offrendo una prospettiva di stabilità per il 2024. Uno degli aspetti più rilevanti della relazione è l’aumento delle donne iscritte: ben l'80% dei nuovi membri attivi. Enpaia si avvia verso una sempre più marcata presenza femminile, che porta con sé un segnale di rinnovamento per il comparto agricolo, tradizionalmente dominato dalla componente maschile. La crescente partecipazione delle donne potrebbe rappresentare una chiave per il futuro, portando nuovi modelli di gestione e idee fresche a un settore che, più che mai, necessita di innovazione e sostenibilità. Con un patrimonio mobiliare investito per il 50% in Italia, Enpaia ha dimostrato un impegno concreto verso il sistema Paese, destinando 850 milioni di euro a infrastrutture, private equity e altre realtà strategiche italiane. "Le politiche di investimento di Enpaia si basano su tre pilastri: rendimenti costanti, mitigazione del rischio e supporto all’economia reale", ha sottolineato Roberto Diacetti, direttore generale della Fondazione. L’obiettivo per il futuro è supportare il welfare dei lavoratori agricoli, garantendo accesso a risorse previdenziali adeguate e promuovendo una gestione sostenibile del settore. Enpaia punta a bilanciare il rendimento finanziario con un impegno a lungo termine verso le comunità che serve, mantenendo il settore agricolo al centro delle politiche di welfare e previdenza. La relazione mette in evidenza le sfide più complesse che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni, tra cui l'invecchiamento della popolazione attiva e l’urgenza di un turnover generazionale. La Fondazione ha evidenziato l’importanza di politiche che incentivino l’accesso dei giovani al comparto agricolo e promuovano un ambiente di lavoro sostenibile e inclusivo. 

  Inoltre, la crisi climatica e l’“inverno demografico” sono temi centrali che richiedono soluzioni innovative per garantire la sopravvivenza e la prosperità dell’agricoltura italiana. La senatrice Annamaria Furlan ha posto l’accento sulla necessità di un’Europa forte, che sappia sostenere il lavoro e investire in innovazione e crescita. "Abbiamo bisogno di una visione strategica che offra condizioni fiscali vantaggiose e incentivi mirati", ha dichiarato Furlan, sottolineando la responsabilità del legislatore di creare una cornice normativa che faciliti la crescita di enti previdenziali come Enpaia. In un’epoca di rapidi cambiamenti, la Relazione Annuale di Enpaia riflette un settore che non solo resiste, ma cerca attivamente di evolversi per affrontare le nuove sfide economiche, sociali e ambientali. "L’agricoltore deve tornare a essere una figura strategica riconosciuta", ha affermato Mirco Carloni, presidente della commissione Agricoltura della Camera, evidenziando l’importanza di riconoscere il valore centrale del settore primario non solo per l’economia, ma anche per il benessere sociale. L’auspicio è che, attraverso un approccio lungimirante e sostenibile, Enpaia possa continuare a rappresentare un pilastro per i lavoratori agricoli italiani, sostenendo il futuro di un settore che è più di una semplice industria: è parte integrante dell’identità e della cultura italiana.

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