La politica internazionale trova un nuovo protagonista: Elon Musk. La serie di tweet del patron di Tesla sulle questioni italiane infiamma il dibattito, e a Roma la tensione sale. Giorgia Meloni prende in mano il telefono e lo chiama direttamente: “Elon, bisogna chiarire.” È l’inizio di un pomeriggio che trasforma il “Musk-gate” in un caso istituzionale.
Da una parte, il Quirinale si schiera deciso. Sergio Mattarella non lascia spazio a interpretazioni: le “ingerenze” non saranno tollerate. Dall'altra, la premier italiana, costretta a un gioco delicato tra diplomazia e fermezza, media e smussa, cercando di frenare le uscite di Musk senza incrinare il rapporto. Palazzo Chigi smorza i toni, ma non senza avvertire il miliardario: “L’Italia sa badare a se stessa”.
“Rispetto per Mattarella,” dicono dallo staff della Meloni, ma non è una resa. Un comunicato ufficiale ribadisce l’orgoglio italiano e la necessità di evitare “ingerenze” da chi oggi non rappresenta nessun governo. Parole chiare per Musk, che pare recepire il messaggio e annuncia la sua intenzione di incontrare il Presidente della Repubblica. Un incontro a porte chiuse su temi che spaziano dall’innovazione alla giustizia. Caso chiuso? Non del tutto.
"Rispetto per Mattarella, ma la libertà di espressione è protetta dalla Costituzione e continuerò a esprimere liberamente le mie opinioni". Con queste parole, diffuse dal suo referente in Italia, Andrea Stroppa, Elon Musk risponde al messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che era intervenuto dopo il suo tweet contro i giudici italiani per la questione migranti-Albania dicendo che l'Italia sa badare a se stessa e che chiunque deve rispettarne la sovranità.
Il magnate ha anche detto che, dopo le polemiche, ha avuto una telefonata con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, ribadendo il suo rispetto per la legge fondamentale italiana.
Dietro le quinte, la diplomazia non smette di lavorare. La vicenda diventa il simbolo di un'Italia che, tra ammiccamenti e richieste, cerca di mantenere la sua sovranità in un mondo in cui persino le aziende tech possono dettare condizioni. E, tra i sorrisi di circostanza, qualcuno nota: Musk, vicino a Trump, sta cercando nuove alleanze, forse pensando già a un futuro in cui la Casa Bianca avrà di nuovo quel volto noto. Ma Roma non cede. Per ora, l’Italia fa capire che non sarà un’amica remissiva.