Destra Democratica Italiana (DDI) interviene sulla questione dell'introduzione del treno a idrogeno, lamentando la decisione dell'amministrazione algherese di opporsi a un progetto che, secondo il Segretario Nazionale Gianfranco Langella, rappresenta un'opportunità tanto ambientale quanto economica per il territorio.
“In un'epoca in cui obiettivo dichiarato come primario dall'Unione Europea è quello di ridurre al 100% le emissioni di CO2," afferma DDI, risulta difficile comprendere il “no” dell’attuale amministrazione comunale, tanto più in un'area ad alta vocazione turistica e ambientale.”
Langella sottolinea come altre regioni italiane, come la Lombardia, si stiano muovendo verso l'introduzione del treno a idrogeno, che dovrebbe entrare in servizio entro la fine del 2024 in Valcamonica, anch'essa una zona di forte attrattiva turistica.
“Il treno ad idrogeno, per costi di realizzazione e di mantenimento, rappresenta attualmente il miglior mezzo di locomozione mai realizzato,” sottolinea il comunicato, evidenziando anche che questa soluzione, oltre a essere all'avanguardia tecnologicamente, sarebbe finanziabile con fondi europei del PNRR.
Le giustificazioni addotte dall'amministrazione, che ritiene il treno poco utile per gli algheresi per via della necessità di raggiungere la Petraia per l'accesso al servizio, vengono giudicate pretestuose: “Quello di cui si discute non riguarda solo il mezzo che gli Algheresi devono utilizzare per raggiungere l'aeroporto, ma di un mezzo destinato a collegare l'aeroporto di Alghero con tutto il nord ovest.” La visione di DDI, infatti, è quella di una rete che includa Sassari e Porto Torres, non limitata alla sola utenza urbana di Alghero.
DDI rimarca inoltre come i benefici del treno a idrogeno si estendano all’ambito economico, favorendo “lo sviluppo di una filiera attorno all'idrogeno nelle zone industriali di San Marco e non solo, con nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di nuove competenze.” La crescita di una filiera sostenibile potrebbe dare vita a un polo industriale di riferimento, competitivo e in linea con le figure lavorative più richieste.
“Insomma, le ragioni per il no prospettate dall'Amministrazione Algherese sono piuttosto deboli, per non dire inesistenti,” conclude Langella, evidenziando come questa infrastruttura possa non solo contribuire alla sostenibilità, ma anche posizionare Alghero come leader nel settore delle tecnologie ecologiche.