Ecco l’ennesimo capitolo del grande romanzo dell’indignazione tardiva. La delibera n. 148 del 9 maggio 2023, con cui il Comune di Alghero ha autorizzato la locazione di aree pubbliche per l’installazione di nuove Stazioni Radio Base (SRB), torna a far parlare di sé. E come sempre, i cittadini si svegliano solo quando il latte è già versato, accompagnati da politici che oggi si stracciano le vesti ma che ieri hanno apposto firme e sigilli senza battere ciglio.
La questione non è nata ieri. Dal 2022 si discuteva di regolamenti e mappe per localizzare gli impianti necessari a migliorare la copertura telefonica e rispettare le normative nazionali. La giunta precedente, guidata dal centrodestra, ha messo nero su bianco, approvando un piano che individua punti precisi per l’installazione delle antenne, da Maria Pia a via Kennedy, passando per Tramariglio. Eppure, nonostante mesi di confronti e atti ufficiali, oggi si grida allo scandalo, come se il tutto fosse stato deciso di nascosto durante una notte di luna nuova.
I cittadini ora lamentano l’invasività degli impianti e il presunto pericolo per la salute, dimenticando che ogni decisione è stata presa rispettando la legge e con valutazioni tecniche alla mano. Certo, un maggiore sforzo comunicativo da parte dell’amministrazione sarebbe stato utile, ma ciò non giustifica la valanga di polemiche a posteriori. Le antenne non sono apparse dal nulla, come funghi dopo la pioggia. Se qualcuno non se n’è accorto prima, forse è perché non si è preso la briga di informarsi.
Ancora più grave è l’atteggiamento di alcuni esponenti dell’attuale maggioranza, che allora erano parte della giunta e hanno votato a favore della delibera. A questi si aggiungono gli oppositori di oggi che erano i firmatari di ieri. Un brutto spettacolo politico.
È il trionfo dell’ipocrisia: ieri si approvano regolamenti, oggi si fa finta di niente o ci si trasforma in "no antenne". Come se bastasse cambiare poltrona per cancellare le proprie responsabilità.
Le SRB non sono un capriccio. La normativa nazionale obbliga i Comuni a garantire la copertura di rete per i cittadini, e i gestori delle telecomunicazioni hanno il diritto di installare gli impianti in aree idonee. La delibera del 2023 non è altro che l’attuazione di un piano necessario per assicurare un servizio pubblico essenziale. Il resto sono chiacchiere da bar.
Alghero si conferma il regno del dibattito sterile, dove si protesta a tempo scaduto e si fa politica sulle spalle dei fatti compiuti. Forse è il caso di smetterla con le solite lagne e di guardare la realtà: le antenne servono, piacciano o meno. Chi oggi si lamenta avrebbe dovuto farlo quando c’era ancora margine per discutere, non ora che la macchina è già in moto.