Il Consiglio regionale della Sardegna riprenderà domani l’esame del disegno di legge sulle aree idonee a ospitare impianti di energia rinnovabile, con l’obiettivo dichiarato di portare a termine il processo legislativo nel minor tempo possibile. La legge, che recepisce il decreto ministeriale dello scorso giugno, resta al centro delle polemiche, complicata dall’ordinanza del Consiglio di Stato che ha momentaneamente sospeso la possibilità di applicare il decreto fino al prossimo febbraio.
Nonostante questo, la giunta regionale guidata da Alessandra Todde sembra determinata a procedere spedita, forte della convinzione che l’ordinanza non vincoli la Sardegna in quanto Regione a Statuto speciale.
La presidente ha convocato oggi i capigruppo di maggioranza per stabilire una linea comune in vista della ripresa dei lavori in Aula, dove si discuteranno gli articoli e gli emendamenti. Di questi, i circa 1.700 correttivi presentati, per la maggior parte dalle opposizioni, sono stati quasi totalmente respinti in commissione, mentre una quindicina di emendamenti della giunta ha ottenuto il via libera.
Sul tavolo resta anche la questione della legge di iniziativa popolare “Pratobello 24”, sostenuta dai comitati territoriali e attualmente in attesa di essere esaminata nelle commissioni. Tuttavia, l’approvazione del ddl sulle aree idonee potrebbe svuotare di significato questa proposta, alimentando ulteriormente le tensioni tra i cittadini e le istituzioni regionali.
L’opinione prevalente tra i sostenitori del ddl è che un’ordinanza amministrativa non possa impedire l’attività legislativa del Consiglio regionale, ma il rischio è che una gestione affrettata del processo generi ulteriori conflitti istituzionali e sociali. Mentre la sentenza della Consulta sulla moratoria si avvicina, il dibattito si fa sempre più acceso, con un equilibrio politico che appare fragile e una crescente spinta per risolvere rapidamente una questione complessa che potrebbe segnare il futuro energetico e ambientale dell’isola.