Dopo aver celebrato l’8 settembre la Natività di Maria Santissima e quattro giorni dopo, il 12, la festa del suo santissimo Nome, impostole poco dopo la nascita, il Ciclo mariano celebra in questo giorno la Presentazione al tempio, di questa Fanciulla figlia di benedizione.
La Presentazione della Vergine Maria è una festa liturgica che viene celebrata il 21 novembre da diverse Chiese cristiane. Questa celebrazione ha origini antiche e si basa su un evento narrato nei Vangeli apocrifi, in particolare nel Protovangelo di Giacomo. Secondo la tradizione, i genitori di Maria, Gioacchino e Anna, non avendo figli, promisero a Dio che se ne avessero avuto uno, lo avrebbero consacrato al servizio del Tempio. Quando Maria raggiunse l'età di tre anni, i suoi genitori l'accompagnarono al Tempio di Gerusalemme per presentarla e consacrarla a Dio, come era usanza per alcune famiglie ebraiche dell'epoca.
La Presentazione non è solo il ricordo di un evento storico, ma è anche una celebrazione della purezza e della totale dedizione di Maria, che diverrà poi la madre di Gesù. Questa festività è particolarmente importante per la spiritualità mariana e viene vista come un momento di incontro tra il Tempio, luogo della presenza di Dio, e Maria, che diventerà la 'casa' del Verbo incarnato. La festa della Presentazione della Vergine Maria è una ricorrenza che invita i fedeli a riflettere sull'importanza dell'offerta di sé a Dio e sul ruolo di Maria come modello di fede e obbedienza.
Maria aveva raggiunta l'età di tre anni, ed i suoi genitori, secondo la promessa fatta, la portarono al tempio onde consacrarla al Signore.
Possiamo immaginare il loro dolore nel doversi separare da Colei che per tanto tempo avevano aspettato, per cui tanto avevano sospirato e pregato, e che formava l'unica consolazione e l'unico conforto della loro vecchiaia. Ma la fedeltà al voto doveva trionfare sull'amor naturale, ed essi si disposero al grande sacrifizio.
Maria invece, sebbene piccolina, appena seppe che doveva recarsi al tempio, ben volentieri acconsentì, per consacrarsi interamente al Signore e dimorare in mezzo alle vergini votate al ministero del tempio.
Consolata da questo pensiero, Maria insisté presso i genitori, affinché venisse sollecitata la partenza verso il monte santo, su cui si ergeva superbo e magnifico il tempio di Gerusalemme. E l'ora giunse: Maria si avviò verso la grande città.
Appena scorse da lontano il luogo della sua dimora innalzò i suoi occhi al cielo, ed adorò Colui che doveva incarnarsi nel suo seno.
Il Sommo Sacerdote all'apparire di quella fanciulla rimase estasiato. Quel volto più divino che umano, quegli occhi limpidi e affascinanti, quelle labbra socchiuse ad un sorriso, davano alla fanciulla un'espressione angelica. Il Sacerdote quasi non osava toccarla e solo alle preghiere dei genitori si decise a prendere la fanciulla e ad offrirla al Signore, Dio d'Israele.
E così Maria, docile alla voce celeste, dimentica del popolo e della casa paterna, offrì al suo Divino Sposo il sacrificio più puro, più gradito e più perfetto che abbia mai ricevuto la Divina Maestà dopo il sacrificio della croce.
Intanto la Vergine, ritirata fra quelle mura, dava esempi sublimi di umiltà e modestia: sempre sorridente e gentile con le sue compagne, non faceva mai nulla che le potesse disgustare. La sua anima, sempre assorta in Dio, si intratteneva in lunghe orazioni e veglie, e non sapeva distaccarsi dalla contemplazione del suo Diletto.
Studiava molto le Sacre Scritture, imparò a tessere la seta e le altre stoffe per preparare gli abiti ai sacerdoti e gli indumenti per il tempio.
E così Maria, qual viola nascosta, trascorse circa undici anni nel ritiro.