Le aziende sarde stanno investendo sempre di più nella formazione dei propri dipendenti, ma i numeri indicano che la preparazione non è ancora sufficiente per coprire il fabbisogno del mercato. Nel 2023, le piccole e medie imprese dell’isola hanno investito oltre 32 milioni di euro in attività di formazione, coinvolgendo 33.500 addetti. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il 42% della manodopera necessaria non è stato reperito, pari a 64.170 posti rimasti scoperti.
Il Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, ha sottolineato l'importanza della formazione continua per mantenere competitività e innovazione nel mercato.
"Investire nello sviluppo delle competenze dei dipendenti non solo migliora l'efficienza e la produttività aziendale, ma favorisce anche la soddisfazione e la fidelizzazione del personale", ha dichiarato Meloni.
I dati dell’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna su dati ISTAT 2020 mostrano che il costo medio per la formazione di ciascun dipendente è stato di 466 euro, ben al di sotto della media nazionale di 846 euro, con la Campania al primo posto con 1.264 euro per addetto. La formazione “on the job” è stata la modalità preferita dal 57,1% delle aziende, mentre il 53,6% ha scelto corsi in aula.
Nonostante questi sforzi, la mancanza di personale qualificato continua a essere un grosso ostacolo per le imprese sarde, soprattutto per quelle artigiane, che non sono riuscite a trovare il 50,7% dei lavoratori necessari. Questa difficoltà sta rallentando in particolare le transizioni ecologica e digitale, due dei settori chiave per il futuro della Sardegna.
Daniele Serra, Segretario regionale di Confartigianato Sardegna, ha rimarcato che la formazione rimane una priorità: "Non tutte le aziende hanno le stesse risorse e obiettivi, per questo è importante costruire un modello formativo adatto alle esigenze specifiche di ognuna. Confartigianato è pronta a soddisfare qualsiasi necessità di crescita professionale".
Le imprese sarde sono chiamate a fare di più per colmare il gap formativo, ma il ritardo nel trovare personale qualificato ha già generato costi enormi: il gap nella forza lavoro è costato alle piccole imprese isolane oltre 206 milioni di euro.