Export sardo e nuove norme nel Regno Unito: dal 31 gennaio scatta l’obbligo della dichiarazione di sicurezza per le merci

  Dal 31 gennaio 2025, entreranno in vigore nuove regole per lo sbarco di merci dall’Unione Europea al Regno Unito, imponendo obblighi stringenti anche per le aziende sarde che esportano nel mercato britannico. L’introduzione della “Safety and Security Declaration” rappresenta un passaggio obbligato per più di un migliaio di piccole e medie imprese isolane, attive su un export di circa 50 milioni di euro annui verso il Regno Unito. Confartigianato Imprese Sardegna ha lanciato un appello a produttori e trasportatori, invitandoli a prepararsi sin d'ora alle nuove normative, per evitare blocchi e ritardi ai confini. Questa dichiarazione, un documento di sicurezza dettagliato, dovrà essere presentato prima dell’arrivo dei beni sul territorio britannico. A richiederla sarà il Governo britannico, che ha posticipato fino alla fine di gennaio l’entrata in vigore dell’obbligo per consentire alle imprese dell’UE di adattarsi. 

  La dichiarazione riguarderà tutti i mezzi di trasporto: navi, aerei, camion e treni, che operano dall’UE verso la Gran Bretagna, nonché i tragitti tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Confartigianato Sardegna, portavoce dei timori delle imprese locali, auspica che questo nuovo adempimento non si trasformi in un “dazio occulto” che possa penalizzare il commercio con il Regno Unito. "Questo è il momento per i nostri produttori e autotrasportatori di prendere visione delle nuove norme e organizzare con precisione la documentazione per le operazioni di sbarco," ha dichiarato l’associazione, sottolineando l’importanza di evitare fermi e respingimenti delle merci ai confini. L’export della Sardegna verso il Regno Unito interessa vari settori, con gli alimentari in testa, seguiti dai prodotti in legno e metallo, pelletteria, abbigliamento, mobili e ceramiche. Secondo i dati più recenti, la provincia più attiva in termini di valore esportato è il Sud Sardegna, con 25,5 milioni di euro, seguita da Cagliari, Sassari, Oristano e Nuoro. La misura rappresenta dunque un’ulteriore sfida per il tessuto economico isolano, già impegnato nella ricerca di soluzioni rapide e strutturali in risposta alle esigenze burocratiche post-Brexit. Il nuovo sistema doganale britannico, avviato nell’agosto 2023, punta a rendere più efficiente il commercio con l’UE tramite un sistema di analisi dei rischi. Si tratta di un meccanismo già adottato in vari Paesi dell'UE, che cerca di ridurre gli oneri amministrativi e i costi per le imprese, pur mantenendo un controllo serrato sui confini. Tuttavia, a partire dal 31 gennaio, ogni prodotto proveniente dalla UE dovrà comunque essere accompagnato da una dichiarazione dettagliata di sicurezza, almeno un’ora prima dell’arrivo se il tragitto avviene tramite l’Eurotunnel e almeno due ore prima per il trasporto via traghetto. 

  L’obbligo legale di presentare questa dichiarazione spetterà principalmente al vettore, ma sarà possibile che un terzo, come uno spedizioniere, se ne faccia carico. In caso di trasporto accompagnato, la responsabilità sarà dell’azienda di autotrasporto, mentre per i trasporti non accompagnati sarà il vettore del traghetto a dover presentare la dichiarazione. Confartigianato Sardegna esorta tutte le imprese coinvolte ad aggiornarsi e a collaborare con esperti in materia, per evitare complicazioni che potrebbero impattare negativamente su un mercato vitale per l’economia sarda. Mentre il Regno Unito si prepara a questi nuovi controlli, la Sardegna non può permettersi esitazioni: per salvaguardare le sue esportazioni, è fondamentale che le imprese locali abbiano un supporto strutturale e consulenziale, adeguato a superare questa nuova fase di transizione nel commercio con uno dei principali partner europei.

Economia

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