La Sardegna custodisce un autentico "giacimento" agroalimentare, fatto di qualità, tradizione e sostenibilità. Sono 5.783 le imprese del settore, di cui 2.916 artigiane, che coinvolgono oltre 46.000 addetti, tra cui più di 10.000 artigiani. Una rete produttiva che, giorno dopo giorno, porta sulle tavole d’Italia e del mondo pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande, espressione della cultura e della passione del territorio isolano.
Secondo il dossier “Qualità, tradizione e sostenibilità dell’artigianato alimentare” curato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, la regione si distingue per una ricchezza senza pari. “Si tratta di un comparto in piena crescita ed evoluzione – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna – che sempre più risponde alle esigenze di una clientela che nel corso dei lustri ha modificato e affinato i propri gusti e stili alimentari”.
Con 270 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) e 9 eccellenze riconosciute a livello europeo con i marchi DOP, IGP e STG, la Sardegna rappresenta il 2,8% dei prodotti di qualità certificata dell’Unione Europea. Tra questi spiccano l’Agnello di Sardegna, il Carciofo Spinoso, i Culurgionis d’Ogliastra, il Fiore Sardo, il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo, l’Olio di Sardegna, lo Zafferano e le Sebadas. Un patrimonio che racconta il legame profondo con il territorio, esaltando la tradizione e il sapere tramandato.
“A livello nazionale, la Sardegna ha il primato per numero di operatori agroalimentari certificati DOP, IGP e STG, con ben 15.440 attori coinvolti, il 19% del totale italiano”, evidenzia Meloni. Si tratta di vivai, aziende agricole e zootecniche che forniscono materie prime a una rete di piccole imprese artigiane: pastifici, caseifici, conserve, cantine, birrifici e salumifici che trasformano queste eccellenze in prodotti unici.
La distribuzione territoriale delle imprese artigiane vede 588 aziende attive a Cagliari, 544 a Nuoro, 271 a Oristano, 879 a Sassari-Gallura e 634 nel Sud Sardegna.
Una presenza capillare che alimenta l’economia locale e tiene viva la tradizione.
“La genuinità delle specialità artigiane, caratteristiche tipiche della tradizione enogastronomica di Sardegna, sono aspetti che i consumatori hanno sempre ben presente,” sottolinea Daniele Serra, segretario di Confartigianato Sardegna. “Fanno bene alla salute, mantengono in forma, fanno muovere l’economia e contribuiscono a mantenere alta la bandiera del food made in Sardegna nel mondo.”
Serra evidenzia l’importanza del rispetto delle materie prime e delle tecniche di lavorazione tradizionali, unito a una crescente attenzione per le esigenze dietetiche e le intolleranze alimentari. “I nostri artigiani del gusto utilizzano metodi di produzione che evidenziano il legame con il territorio regionale – conclude Serra – per questo, i prodotti della nostra tradizione alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità il proprio elemento distintivo, vanno promossi ancora di più.”
Un comparto che non solo racconta il passato della Sardegna ma si proietta nel futuro, consolidando la sua posizione come pilastro economico e culturale dell’isola.